Secondo il governatore dei segnali di cambiamento “ci sono stati”. De Luca rivendica di aver portato all’attenzione dell’ex premier il tema della sicurezza
“Voterò per Renzi ma non è una novità. Mi aspetto, però, che dopo queste primarie cambi qualcosa nel programma”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine della visita al pastificio Rummo di Benevento del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. “Segnali già ci sono stati – ha aggiunto – ed è stata accolta una mia osservazione sulla sicurezza. Non ci voleva tanto ad accorgersi che nelle città si avverte un problema di sicurezza e occorreva una risposta”.
Così De Luca scongiura eventuali equivoci, nonostante negli ultimi mesi il rapporto con l’ex premier non sia stato idilliaco. Dopo le frasi pronunciate da De Luca all’Hotel Ramada davanti a 300 amministratori locali, che erano stati chiamati a raccolta proprio dal governatore per convincerli a far votare “sì“ al referendum costituzionale (vai all’articolo), il rapporto tra Renzi e De Luca si era raffreddato. Anche perché Renzi ha dovuto salvaguardare la sua immagine davanti a un alleato, il presidente della Campania, che per le frasi pronunciate e il clamore mediatico attirato su di sé era diventato improvvisamente scomodo.
Ma dopo qualche mese ecco che i due, Renzi e De Luca, torneranno finalmente a farsi vedere insieme. Il 29 aprile con il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, il direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, e il sindaco di Caserta, Carlo Marino, saranno al Belvedere di San Leucio a un’iniziativa per il rilancio del Mezzogiorno. Il giorno dopo sarà il momento delle Primarie del Partito Democratico, che vedono Renzi favorito su Andrea Orlando e Michele Emiliano.
Proprio la presenza di Renzi al Belvedere di San Leucio sta creando polemiche. I parlamentari a sostegno di Orlando protestano per la “strumentalizzazione a fini elettorali di monumenti che sono un bene comune ed appartengono a tutti”. “Crediamo sia grave che si utilizzi un tema significativo e importante come il rilancio dei beni culturali nel Mezzogiorno per un’iniziativa esclusivamente elettorale invitando non solo Dario Franceschini, cosa che sarebbe anche legittima visto che il Ministro sostiene convintamente la mozione Renzi – spiegano – ma anche il direttore della Reggia che è, invece, un funzionario pubblico che dovrebbe essere al di fuori dell’agone politico e che, soprattutto, non dovrebbe prestarsi a nessuna iniziativa a sostegno di un candidato piuttosto che di un altro”.
“È sconcertante, in questo senso, che (pur non essendo il Belvedere un bene proprietà dello Stato, ma del Comune) si realizzi un’iniziativa politica con dipendenti pubblici che dovrebbero essere un punto di riferimento per tutti i cittadini. Il Belvedere di San Leucio, come la Reggia, diretta con grande capacità e visione da Mauro Felicori – aggiungono – sono un bene comune della Provincia di Caserta e non possono essere prestati a nessuna strumentalizzazione politica”.
“Il Belvedere di San Leucio è un’eccellenza casertana, che vogliamo valorizzare, un posto conosciuto, in cui ci si sposa, in cui c’è una sala comunale che ospita dibattiti e convegni e che abbiamo affittato per sabato per fare, come altri ai sassi di Matera, un’iniziativa sulla cultura. Mauro Felicori, se vorrà partecipare, lo farà da libero cittadino che può esercitare i diritti politici e di espressione”, ha affermato il senatore Pd Franco Mirabelli, organizzatore dell’iniziativa al Belvedere e componente del Coordinamento nazionale della mozione Renzi.