L’assessore comunale al Welfare, Roberta Gaeta, conferma la ripresa delle attività di assistenza tra oggi e lunedì. L’assessore alle politiche sociali della Regione Campania, Fortini: “Le partite debitorie che si stanno risolvendo non c’entrano nulla. Il problema è garantire da oggi l’assistenza”
Napoli, 6 maggio – È scontro tra Regione Campania e Comune di Napoli sui terreno delle politiche sociali. Il governatore Vincenzo De Luca accusa l’Amministrazione de Magistris di avere scarsa attenzione “verso chi vive una condizione di svantaggio”. Ma l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Roberta Gaeta, non ci sta e replica a muso duro, confermando tra l’altro la ripresa delle attività di assistenza tra oggi a lunedì. “Sono assolutamente d’accordo con il governatore De Luca: le politiche sociali non si toccano! Le politiche sociali non sono elemento da mercificare, sulla scia di una triste demagogia politica nella quale le responsabilità della Regione Campania vengono taciute”, ha affermato la Gaeta.
“La scelta di sostenere i cittadini più fragili è lasciata alla sensibilità dei Comuni: nonostante gli ingenti tagli dei fondi nazionali, a Napoli l’investimento nelle politiche sociali è una voce preponderante e strutturale del bilancio comunale. Non basta? Certo – sottolinea la Gaeta – ci piacerebbe investire molto di più. Forse il governatore ha deciso di svolgere un ruolo istituzionale, saldando il debito di 12 milioni che la Regione ha maturato nei confronti del Comune di Napoli e che l’amministrazione locale, di anno in anno, anticipa per i servizi essenziali? È solo una questione di volontà: potrebbe decidere di riscrivere queste risorse nel bilancio regionale”.
La controreplica della Regione arriva dall’assessore alle politiche sociali Lucia Fortini. “La Regione Campania si è limitata a rilevare un taglio da 8,5 milioni sul capitolo politiche sociale (quindi circa i due terzi del debito della Regione, ndr)”. Nell’ambito delle sue funzioni di monitoraggio e verifica espletate – ha affermato Fortini – la Regione sollecita tutte le istituzioni a garantire i livelli essenziali di assistenza. Le vecchie partite debitorie, che si stanno peraltro risolvendo, non c’entrano nulla. Il problema è garantire da oggi l’assistenza e dunque non ridurre di un euro gli stanziamenti a favore delle politiche sociali. Se mentre si chiudono faticosamente le partite debitorie – ha concluso – si tagliano i fondi comunali, il problema rimane irrisolvibile”.