L’appuntamento nazionale dell’Associazione Docenti per i Diritti dei Lavoratori, a pochi mesi dall’approvazione delle Deleghe alla Legge 107/15, ha voluto segnare la ripresa della lotta alla cosiddetta Buona Scuola
Napoli – Si è tenuta ieri, sabato 17 giugno, presso la sala Nugnes del palazzo del Consiglio comunale di Napoli, l’Assemblea Nazionale dell’Associazione Docenti per i Diritti dei Lavoratori. Una lunga e partecipata assemblea dalle 9,30 alle 14 divisa tra un momento di confronto interno rivolto ai soci e una successiva sessione plenaria “dal titolo evocativo e volutamente provocatorio – dice il professor Pasquale Vespa, presidente dell’Associazione Nazionale – ‘La Scuola cambia: la favola dell’ascolto!’, che sta a sottolineare come lo stravolgimento subito dalla Scuola Statale, sia stato operato con una scellerata e fasulla campagna di ascolto, prima virtuale sul web, dove chiunque poteva esprimere anche centinaia di pareri iscrivendosi con profili falsi sulla piattaforma online predisposta dal Governo, poi attraverso convegni-passerella dei parlamentari del Parito democratico, dai quali erano tenuti a debita distanza i contestatori, anche a colpi di manganellate! Fino alla farsa delle audizioni parlamentari o al confronto avuto personalmente con la ministra Valeria Fedeli – continua il presidente Vespa -, che aveva dato ad intendere che la soluzione al precariato fosse dietro l’angolo“.
“L’appuntamento nazionale, a pochi mesi dall’approvazione delle Deleghe alla Legge 107/15, ha voluto segnare la ripresa della lotta alla cosiddetta Buona Scuola. Non è stato semplice organizzare l’incontro – commenta il presidente Vespa – tutto sembrava remarci contro. Dallo sciopero dei trasporti del giorno precedente – visto che a Napoli erano attese le delegazioni dell’Associazione Nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori provenienti da tutta Italia – alla concomitante manifestazione sui voucher indetta dalla Cgil a Roma. Senza contare che questo è un periodo caldo per la scuola, visti gli esami di Stato cui i precari, anche di Terza Fascia, sono chiamati a dare il loro fondamentale apporto“.
“Invitati a partecipare Cgil, Cisl e Uil e Cobas Napoli. Solo la Uil ha ritenuto opportuno confermare la partecipazione e confrontarsi con i precari della Scuola, evidentemente questo resta un problema solo dei lavoratori di serie B, quelli affossati dalla Buona Scuola, tanto da non avere a disposizione nemmeno un delegato da inviare all’assemblea.
Un’assemblea “di fabbrica” – come è stata definita – partecipata e ricca di spunti di riflessione portati all’attenzione dei convenuti dalle delegazioni dell’Associazione provenienti da tutta Italia. Da Treviso, da Cagliari, da Palermo, Roma, Torino e ancora Caserta, Grosseto, Molfetta, Bari, Martina Franca, Pontedera, Ferrara, Trieste, Venezia, Avellino, Brescia, Pordenone e tanti altri centri del FVG. Hanno aderito all’iniziativa un’agguerrita delegazione delle colleghe di Gae Infanzia, l’associazione Illumin’Italia presieduta da Margherita Franzese e l’associazione palermitana Osservatorio Diritti Scuola, presieduta da Leonardo Alagna. A confrontarsi con i docenti, anche il segretario regionale di Sinistra Italiana, Tonino Scala e il segretario regionale Uil Scuola, Luigi Panacea.
Su tutti, si è rimarcato un concetto di fondamentale importanza in cui credono fermamente i partecipanti al meeting di ieri: “Lavoriamo e lavoreremo per unificare la categoria dei docenti, perchè tutte le istanze dei lavoratori della Scuola sono degne di rispetto. A partire dal sacrosanto diritto al Lavoro di chi da anni manda avanti la Scuola pubblica!”
Un grido d’allarme forte e deciso si è poi levato in assemblea: “il percorso di reclutamento FIT definito da questo Parlamento e da questo Governo è un vero insulto nei confronti dei docenti precari e di chi si avvia ora ad iscriversi in Terza Fascia. Tre anni di precariato a seguito di un concorso che non assicura il ruolo e la necessità di acquisire 24 Cfu per poter partecipare al concorso non sono ammissibili. E anche su questi obiettivi la lotta alla Buona Scuola continuerà”.
“Chi lavora da anni nella scuola pubblica da Terza Fascia deve essere abilitato e stabilizzato, non con il ridicolo piano di reclutamento definito dalla Deleghe. Il percorso con salto agli ostacoli definito da questo Governo non sana l’abuso di Stato dei contratti a termine”. L’Assemblea si è espressa per il “ruolo subito” per le precarie di “Gae infanzia storiche”, che devono poter essere assorbite con la definizione di un organico di potenziamento. Per il personale educativo, nonostante sia citato come classe di concorso ai fini degli aggiornamenti delle graduatorie, è stata sottolineata l’urgenza delle assunzioni ancora regolamentate dai Regi decreti del ’25.
Per il difficile ruolo svolto dai colleghi impegnati sul Sostegno si chiede che si ritorni allo spirito iniziale della legge 104 del 1992, che tutela i diritti fondamentali ed effettivi degli alunni con disabilità e che si proceda con la conseguente trasformazione dei posti in deroga in organico di diritto. Negli ultimi anni, invece, questi diritti fondamentali sono stati negati a favore di esigenze di cassa e di bilancio, malgrado la Corte Costituzionale, con la sentenza n.80 del 2010 abbia stabilito che tra l’esigenza effettiva di garanzia dei diritti fondamentali degli alunni con disabilità e le esigenze di bilancio pubblico, queste ultime devono sempre cedere il passo e arretrare.
A valutare dalla passione e dall’impegno profuso nell’Assemblea di ieri c’è da giurarlo: la battaglia alla Buona Scuola continua.