Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, ieri sera è andato a trovare i consiglieri regionali pentastellati, in presidio all’esterno della sede del Consiglio regionale della Campania, al Centro Direzionale di Napoli
Napoli, 23 luglio – “Facciamo un grande tavolo con tutti coloro che si stanno occupando di Terra dei Fuochi. Se lo facciamo noi ci dicono: chi vi credete di essere, sono cose che deve fare il Governo centrale o della Regione. Non lo fanno loro e ci dicono che ‘siamo qualunquisti’. Allora mettiamoci d’accordo, c’è tutta la volontà di lavorare insieme per l’emergenza Terra dei Fuochi, però ci dovete dire cosa volete fare”. Lo ha affermato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, durante la visita di ieri sera ai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, impegnati in un presidio all’esterno del Consiglio regionale della Campania, al Centro Direzionale di Napoli. Il presidio a oltranza, che va avanti da tre giorni (vai all’articolo), ha lo scopo di ottenere la modifica del calendario dei lavori, in modo da riuscire a concentrare tutti gli sforzi per approvare misure volte al contrasto dei roghi tossici, che appestano l’aria in diversi comuni delle province di Napoli e Caserta.
“Quando diciamo ‘ci dovete dire cosa volete fare’, lo diciamo sicuramente ai partiti che governano questa Regione, ma – ha aggiunto Di Maio – lo chiediamo anche ai loro elettori, visto che quando ci siamo candidati alla presidenza di questa Regione, si è scelto democraticamente di mandarci all’opposizione. Gli elettori della maggioranza facciano sentire la propria voce, gli elettori del Pd facciano sentire la loro voce con il loro governo. Respiriamo la stessa aria – ha sottolineato il deputato pentastellato –, non è una questione di forze politiche o di colori politici. Stiamo respirando la stessa aria da decenni e nessuno sta facendo niente”.
“Abbiamo dato qualche strumento in più dal Parlamento, mettendoci tanto per crearlo. L’abbiamo votato tutti insieme, facciamo in modo che gli Enti territoriali utilizzino questi strumenti. Adesso siamo al terzo giorno, ma sicuramente nei prossimi giorni ci rivedremo qui. Mi rivolgo a coloro che non sono della Campania: raccontatelo il dramma dei roghi tossici. Siamo diventati la discarica d’Italia, ma anche altre Regioni sono state riempite di rifiuti. Noi – ha proseguito Di Maio – siamo diventati la discarica d’Italia, anche perché in questi anni c’è stato un atteggiamento della classe politica e anche della stampa omertoso verso questa emergenza, ma tutte le Regioni hanno la Terra dei Fuochi. Tutte le Regioni hanno l’emergenza ambientale, più creiamo consapevolezza e più ci rendiamo conto che il tema dell’ambiente deve essere una priorità. Spero che tra 8 mesi andremo al governo, così da poter fare un serio provvedimento per la Terra dei Fuochi e per spegnere, una volta e per sempre, il fuoco in questa Regione”.
Di Maio non ha risparmiato critiche al presidente della Giunta regionale, Vincenzo De Luca. “È bravo a fare le battute, i fatti molto meno”, ha detto il deputato. “Mi inquieta il fatto che in due anni nessuno si chieda: De Luca in due anni cosa ha fatto?” Per Di Maio, i cittadini votando De Luca, hanno condannato la Campania all’immobilismo. “Faremo di tutto per smuoverla – ha spiegato –, faremo atti come quelli che stanno portando avanti i consiglieri regionali M5s della Campania. Atti sacrosanti di protesta, per dire a questa classe politica regionale: smettetela di ‘distribuire fritture di pesce’ e mettetevi a lavorare su cose serie”.
Prima dell’intervento di Di Maio ha preso la parola la Capogruppo pentastellata Valeria Ciarambino. “La commissione Lavoro – ha detto Ciarambino – si metta a lavorare per capire come far emergere il lavoro sommerso. Una piaga, perché si tratta di aziende che lavorano a nero e smaltiscono rifiuti speciali, che non possono smaltire secondo filiere certificate. Facciamo convenzioni con Agenzia dogane, con la Guardia di Finanza, cerchiamo di capire cosa arriva nei nostri porti”.
“La commissione Sanità – ha proseguito Ciarambino – metta in campo lo screening per le popolazioni che vivono nella Terra dei Fuochi, garantendo il diritto alla salute alla nostra gente che si ammala di tumore”. Per quanto riguarda la commissione Ambiente, “c’è una delibera che prevedeva un cronoprogramma di interventi, tra cui il fatto che i Comuni dovessero provvedere entro 8 mesi a rimuovere i rifiuti nei siti di sversamento segnalati: è stata lettera morta. La Regione poteva agire con poteri sostitutivi, ma non l’ha fatto e quei cumuli di rifiuti sono diventati roghi tossici”.
“Abbiamo un elenco di proposte così. Le porteremo su questi tavoli e chiederemo vengano affrontate: sono una priorità assoluta. La programmazione dei prossimi mesi del Consiglio deve prevedere solo le urgenze, dopodiché bisogna lavorare sul tema della Terra dei Fuochi. Questa – ha concluso – deve essere ricordata come l’ultima estate nella quale in Campania è bruciato un rogo tossico”.
FOTO: tratta da repubblica.it