Il ricavato della vendita del libro sarà devoluto a Casa Rut, associazione impegnata nel recupero delle immigrate prostituite e schiavizzate
Una nuova perla si aggiunge alle opere letterarie che concorrono al Premio Letterario NapoliTime, “Anche Dio lavora..e noi non gli mettiamo i contributi”, un libro con il quale l’autore fa dell’impegno sociale il proprio obiettivo primario.
Antonio Armentante è l’autore di “Anche Dio lavora… e noi non gli mettiamo i contributi” edito da Areablu Edizioni, con prefazione di don Tonio Dell’Olio, rappresentante nazionale di Libera ed ex Coordinatore di Pax Christi (Movimento Cattolico Internazionale per la Pace) e Suor Rita Giaretta, Direttrice di Casa Rut di Caserta, associazione impegnata nel recupero delle immigrate prostituite e schiavizzate.
“Ogni giorno possiamo esistere nascendo nuovi. Abbiamo tutti come dono dei talenti luminosi da far vivere”. È con questo presupposto che Armenante si rivolge ai giovani studenti che leggeranno e giudicheranno il suo libro per il Premio Letterario NapoliTime. — “Gli ultimi, quelli che stanno ai confini e lasciati soli, ci denudano, ci mettono a confronto con noi stessi, con la società in cui viviamo. Facciamo germogliare i talenti per entrare in una dinamica di comunione con gli altri e con il creato, scoprendo così l’infinita dignità di ogni volto o rimarremmo prigionieri di noi stessi e di una falsa normalità senza amore”.
Dalla copertina leggiamo: “Storie vere di strada… e di persone”. Sono le persone senzatetto i protagonisti del libro di Armenante, responsabile di un Punto Pace dell’Associazione Pax Christi nella sua città natale. Il libro nasce dalla sua esperienza di volontariato a partire dal 2010 tra le persone senza fissa dimora, tra quegli individui, “pietre di scarto”, invisibili alla massa di gente perbene che velocemente passa davanti la loro nicchia improvvisata, fatta di vecchie coperte e cartoni, persone che nulla più di valore stringono tra le proprie mani se non l’amore di Dio. — “Sono dei volti non pietre di scarto” — sottolinea l’autore raccontandoci la sua esperienza diretta con le persone senzatetto che lo hanno condotto a scrivere questo libro — “Dietro ognuno di loro c’è una storia, degli affetti, dei sogni”.
Parte del ricavato verrà devoluto a favore di: Casa Rut (Caserta), impegnata nell’accoglienza e nel recupero delle ragazze migranti vittime della nuova tratta delle schiave; Casa della Pace, Pax Christi Italia. Per comunicare con l’autore mail armenante.antonio@hotmail.it
“Mi hanno insegnato, a volte senza neanche volerlo, solo frequentandoli ed entrando nel loro vissuto nei loro sogni, nelle speranze infrante, ad uscire dalle sicurezze del recinto”. — ci ha raccontato l’autore — “Mi hanno disarmato mostrandomi la loro alleanza con un Dio che ognuno immagina e definisce a suo modo, che sentono compagno di viaggio e di consolazione e che rappresenta veramente il Dio della vita che entra nel santuario delle vittime e che ci invita da lì a muoverci da uomini nuovi in un nuovo mondo. Le vittime non nascono in modo spontaneo. Mi hanno insegnato ancora di più che la premessa dell’amore si chiama giustizia nella misericordia”.
“Anche Dio lavora..e noi non gli mettiamo i contributi” non si limita ad essere un’opera di denuncia sociale e di riflessione, è molto più di un libro inchiesta, rappresenta invece un libro di confidenze che nasce dalla fiducia ricevuta da persone che sono invece propense ad essere schive al mondo circostante. Essere un volontario per Armenante non ha significato solo portare un pasto caldo a chi quel giorno non aveva ancora mangiato nulla, ancor più del cibo ci sono le emozioni, portare conforto a chi ha l’animo lacerato, restituire fiducia e spera nella compassione degli uomini a chi trascorre ogni giorno come se fosse l’ultimo.
Armenante alla fine del suo libro scrive: “Grazie, fratelli e sorelle di strada, per avermi portato tendendomi la mano, a volte fino al limite dell’umano, laddove gli ultimi sono lasciati soli […] al di là di ogni credo e appartenenza ogni frammento ogni vita è un dono da accogliere e ridonare continuamente nel servizio”.
Sinossi:
“Una notte un acquazzone molto forte contribuì ancor più a tenermi sveglio. Non riuscivo a dormire ed il letto mi sembrava durissimo. Pensavo a tutte le “pietre di scarto” che stavo conoscendo e al loro disagio ulteriore con l’acquazzone in atto. Speravo facesse presto mattina per andare alla stazione, almeno per incontrarne qualcuno e offrirgli anche un minuto della mia prossimità, quantomeno per lenire, per un attimo, le loro ferite…e le mie”. Anche Dio lavora… e noi non gli mettiamo i contributi è il racconto-inchiesta dei momenti più salienti dell’esperienza vissuta quotidianamente dall’autore nella sua opera di volontariato attivo tra i senza fissa dimora di Salerno e dintorni. Con loro egli stabilisce un rapporto di solidale amicizia e di dialogo, interrogandoli non solo sulle loro vicende, ma anche sulla loro spiritualità e sul maggiore o minore conforto della fede nella tempesta. Emerge così non il mutismo di quelle che semplicisticamente consideriamo “pietre di scarto”, non il ritratto pietistico di emarginati senza storia, ma il “volto” più vero di persone povere ma ricche di umanità, capaci di impartire vere e proprie lezioni di vita.