Terremoto a Ischia, dalla Regione Campania 2,5 milioni per l’emergenza

Lo stanziamento è stato deliberato dalla Giunta regionale nella seduta odierna

Napoli, 23 agosto – La Giunta regionale della Campania, nella seduta odierna, ha deliberato lo stanziamento di 2,5 milioni di euro per far fronte ai primi interventi di emergenza per il terremoto a Ischia (vai all’articolo). Inoltre, la Giunta ha dato mandato al presidente Vincenzo De Luca di presentare la richiesta dello stato di emergenza, dopo l’evento sismico che lunedì sera ha colpito l’Isola Verde.

Con un primo decreto firmato dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è stato previsto che sia il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, a coordinare le forze impegnate nelle operazioni di assistenza e soccorso alla popolazione. Con la dichiarazione dello stato di emergenza Borrelli nominerà un Commissario d’intesa con la Regione Campania.

Dal Comune di Napoli, nel frattempo, sono partiti squadre di tecnici specializzati e abilitati per la verifica delle agibilità degli edifici, muniti di attrezzatura tecnica e di un furgone attrezzato della Protezione civile del Comune di Napoli. Le due squadre, una volta arrivate a Casamicciola, si aggiungeranno a quelle già al lavoro della Città Metropolitana di Napoli, per aiutare i tecnici coordinati dalla Protezione Civile Nazionale.

Intanto, questa mattina, si sono recati ad Ischia anche il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli ed il sostituto Michele Caroppoli, per effettuare una ricognizione sui luoghi ove si sono verificati crolli. La Procura di Napoli, infatti, vuole capire se ci siano eventuali responsabilità per i danni provocati dal sisma. Ai microfoni di 6 su Radio 1, il Capo della Procura di Napoli Giovanni Melillo, ha parlato di “un quadro complesso e bisognoso di approfondimenti”. Quanto alle polemiche sull’abusivismo edilizio (vai all’articolo), Melillo ha detto: “Non sfuggono i costi sociali, che anche in queste occasioni si rivelano, di fenomeni gravi come quello dell’edilizia illegale e dell’abusivismo edilizio. All’abusivismo edilizio corrisponde una delle proprità del lavoro della Procura della Repubblica di Napoli; un fenomeno che in Campania ha dimensioni straordinariamente gravi e come tale va affrontato”.

Sul fenomeno dell’abusivismo si è espresso anche il presidente della Campania, De Luca, che ha negato di aver mai parlato di sanatorie o condoni. “La nostra legge – ha spiegato De Luca – sostiene che bisogna distinguere. Ci sono quattro casistiche: se si è costruito in zone di vincolo idrogeologico, se c’è un vincolo di inedificabilità, se hanno costruito imprese colluse con la camorra, se il proprietario ha altre proprietà, allora bisogna abbattere. Punto. E così, con queste demolizioni, già un 30 o 40 per cento delle case abusive verrebbero demolite. Il resto, a discrezione dei Consigli comunali, può essere requisito e destinato a edilizia sociale”.

Per De Luca, “non è possibile che siccome sono abusivi, non possono collegarsi alla fogna e così versano dove capita”. “Il punto è che voglio uscire da questo ambientalismo parolaio. A parole tutti perfetti e poi nessuno fa niente da decenni. Poi, se il governo deciderà diversamente, se assume una posizione di principio, io mi inchino. Ma pretendo coerenza. Allora ci mandino l’esercito e si prendano le responsabilità di abbattere tutto… Perché, vede, a furia di fare finto ambientalismo, in questi 25 anni gli immobili sono rimasti lì e – ha concluso De Luca – gli sversamenti sono finiti nei terreni. Ma si sono tutti ripuliti la coscienza. Con grandi chiacchiere…”.

FOTO: tratta da ansa.it

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