Giovedì 12 luglio all’Arena Santa Giuliana si è esibito un artista molto amato dal pubblico: Pat Metheny.
Il concerto è iniziato con un leggero ritardo e con una lunga presentazione da parte dell’organizzatore dell’evento che ha sensibilizzato gli spettatori intervenuti ad evitare l’utilizzo dei flash che infastidiscono gli artisti durante l’esibizione ed il divieto di riprese video o audio autorizzandole solo al quarto brano con il posizionamento ai lati del mixer posto in fondo al parterre di fronte al palco, ma nonostante il monito dal parterre si scorgevano gli schermi degli I-Phone in ripresa continua.
Quando stella di prima grandezza in campo musicale dopo questo preambolo è apparso sul palco lo scrosciare dell’applauso ha riempito l’Arena ed ha preparato gli animi ad un concerto basato sulle emozioni in musica con pezzi tratti dall’ultimo album.
Entra da solo e con la sua chitarra acustica da 42 corde chiamata Pikasso fatta costruire da un liutaio canadese, sbalordisce attaccando una versione intima del magnifico MINUANO.
Il quartetto di musicisti che lo hanno accompagnato in questa esibizione dal nome: Unity Band era composto da Chris Potter al sassofono dal talento esplicito e dall’improvvisazione musicale torrenziale; il giovane contrabbassista Ben Williams ed il collaboratore di lunga data Antonio Sanchez alla batteria vera punta di diamante della serata .
L’ultimo quartetto di Pat Metheny risaliva agli anni 80 quando con lui c’erano Joshua Dewey ed il sassofonista texano Michael Brecker, difatti durante il concerto ha dedicato un omaggio a Michael Brecker scomparso nel 2007.
Ascoltati anche brani tratti dall’album Orchestrion avvalendosi dello speciale strumento inventato da Metheny che è composto da strumenti acustici e elettrici controllati meccanicamente, utilizzando solenoidi e pneumatici, azionati dallo stesso artista mediante la sua chitarra, facendo riecheggiare nell’aria un insieme orchestrale di suoni perfettamente bilanciati .
Al termine del concerto Metheny regala un bis con il brano “Are you going with me? “ e successivamente il tris con la chitarra acustica dove iniziando con “This is not America” farcita da un medley di altri brani famosi per poi ritornarci per la conclusione, terminando il concerto con la scenografia vista all’inizio del concerto: solo lui e la sua chitarra.
Non si può aggiungere nulla a questo artista divenuto leggenda a pari titolo di un Beethoven moderno creando un nuovo stile , tutto personale, riconoscibile già dalle prime note, dove l’ascolto resta rapito e appagato dalle sonorità espresse.
jag gillar inte konemmtera i din blogg ff6r den sparar inte mitt namn och mina uppgifter (som alla andra normala bloggar) utan jag me5ste skriva dem pe5 nytt hela tiden jag e4r ff6dd i Irak, och jag e4r gubbe se5 gammal e4r jag hahaha japp se5g att du gillade hariris ske4gg muahahahahdu de5 hur gammal och vart i sv bor du? You like Linkf6ping that i know now..
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