A fronte di 53 classi, sono disponibili solo 48 aule. Programmate attività sportive, gite scolastiche a rotazione, anche al mare, a Varcaturo
Più studenti che aule in cui garantire lezioni e regolari attività didattiche. La preside decide di risolvere tenendo fuori da scuola, ogni giorno, cinque classi, nelle cui aule far ruotare gli alunni in eccesso. A fronte di 53 classi, sono disponibili solo 48 aule. Ma studenti e genitori non ci stanno. Al liceo classico Sannazaro, che secondo la Fondazione Agnelli guida la classifica dei licei della città, monta la protesta. E giovedì delle classi che avrebbero dovuto lasciare le loro aule ad altri, si sono rifiutate di uscire.
“Vogliamo fare lezione, non perdere tempo in giro per la città” hanno detto gli studenti. Che si sono asserragliati a scuola ed hanno deciso di fare lezione nei corridoi, seduti a terra. Una iniziativa che la dirigente Laura Colantonio non ha gradito. Ed ha minacciato, per i protagonisti di questa disobbedienza scolastica, gravi sanzioni disciplinari.
Il direttore scolastico regionale, Luisa Franzese, invia gli ispettori, arriveranno lunedì: “E’ necessario accertare i fatti anche alla luce delle segnalazioni e delle proteste dei genitori”.
La preside afferma “Non c’è alcuna difficoltà”. É pronta al “confronto” con gli ispettori che lunedì saranno nel Liceo. La decisione di inviare gli ispettori, da parte dell’Ufficio scolastico regionale, è maturata in seguito alle proteste di alcuni studenti e dei loro genitori perché, per eccesso di iscritti rispetto alla disponibilità delle aule (48 effettive per 53 classi), sono state programmate attività sportive, gite scolastiche a rotazione, anche al mare, a Varcaturo, nel Napoletano. “Ma è una struttura che abbiamo considerato perché consigliata da una circolare ministeriale, dell’Ufficio scolastico regionale, di aprile 2018 – spiega la dirigente – si propone l’armonizzazione tra adolescente, natura e conoscenza del territorio”. “Il Sannazaro è un liceo noto per i suoi risultati, la sua qualità – afferma – è chiaro che ha alle spalle lavoro capillare costante quotidiano quindi piena dispongono al confronto”.
Ipotizzare rotazioni o doppi turni, secondo la preside, non è una ipotesi percorribile. “Conosco la platea dei ragazzi e delle loro famiglie, non sono soluzioni che incontreranno il loro favore. Noi siamo aperti a discutere di qualsiasi cosa”. Pronti a incontrare i genitori, a chiarire, a dialogare, sia con gli alunni sia con le famiglie. “Sul sito del liceo – fa sapere – ho già fatto pubblicare piena disponibilità a fornire delucidazioni”.
I soldi che sono stati chiesti ai ragazzi, “cosa che è accaduta agli alunni di una sola classe”, saranno restituiti, come assicura Colantonio. “Non pagano nulla, i ragazzi saranno tutti rimborsati”.
Gli esuberi non potevano essere previsti. Fino all’inizio della scuola, “gli iscritti del primo anno possono sempre cambiare idea”. Per prassi, quando si è, in ogni caso, di fronte a un eccesso di iscrizioni, ai ragazzi e alle famiglie vengono fornite indicazioni su alternative percorribili. “Il dato normativo è l’esigenza di adottare, secondo la circolare che arriva dal Ministero – evidenzia la preside – criteri per un eventuale esubero. É un passaggio che abbiamo fatto, secondo le modalità che sono state richieste”.
“Non abbiamo lasciato i ragazzi in piedi nei corridoi né li abbiamo segnati assenti – conclude – Ci risulta, invece, che i ragazzi che non hanno voluto partecipare alle attività esterne sono rimasti qui e risultati presenti nel registro elettronico”.
“Io ho due figlie al Sannazaro e certamente non le manderò a pascolare in Floridiana due volte al mese” afferma E. R., uno dei tanti genitori sul piede di guerra per la situazione. “Non si tratta di uscite didattiche, ma di un escamotage per risolvere un problema che può essere affrontato solo aprendo la scuola anche il sabato, e programmando una rotazione delle classi in quel giorno” affermano, sottolineando che “questa soluzione improvvisata dalla dirigente non è passata per il consiglio d’istituto, non è stata accettata dai genitori, né dagli studenti”.
La dirigente si è appigliata a due progetti, uno per l’attività fisica e l’altro per gli itinerari d’arte, iniziati l’anno scorso. “Ma quelle che passano come attività sportive – affermano i rappresentanti dei ragazzi – sono spesso a pagamento. Due giorni fa una classe, ad esempio, è andata in un lido privato a Varcaturo: costo 18 euro a studente, per ritrovarsi a giocare a beach volley. Un’altra classe è andata in una piscina: 10 euro a studente ed hanno anche dovuto pagare l’ingresso al docente accompagnatore”.