Ucciso a 21 anni con una coltellata per una lite in discoteca

Accoltellato durante una lite per futili motivi in discoteca

Napoli, 7 ottobre – Era figlio di un camorrista, ucciso in un agguato nel giugno del 2003, ma non aveva seguito le orme paterne. Per sé sognava una vita normale, anzi un futuro da calciatore. Aveva iniziato a giocare nelle giovanili del Sant’Agnello e due anni fa nel Gragnano poi nella Turris e oggi militava nell’Asd Miano, ma un tragico destino lo ha fatto morire a 21 anni per una coltellata sferratagli durante una lite in una discoteca a Miano.

Raffaele Perinelli, 21 anni, un bravo ragazzo senza nessun precedente penale, è morto così la scorsa notte nel pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Il suo assassino, un 31enne con il quale aveva avuto spesso diverbi per futili motivi, si è costituito.

“Voglio giustizia per mio figlio, era un bravo ragazzo”, così Adelaide Porzio, madre di Lello Perinelli. Lello non aveva alcun legame con la criminalità organizzata, e la mamma ricorda: “Mio figlio amava giocare a calcio e lavorava insieme a me in una ditta di pulizie, chiunque nel quartiere può dirvi che era un angelo”. Poi un appello ai testimoni della lite in discoteca: “Ragazze, ve lo chiedo come mamma, se avete visto parlate”.

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