Quartiere a luci rosse: trovata pubblicitaria o lotta alla criminalità organizzata?

Napoli, 29 Agosto 2012 – E’ da qualche giorno che non si parla d’altro che della proposta avanzata dal Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, per quel che concerne un quartiere a luci rosse regolamentato, che possa frenare lo sfruttamento della prostituzione.

Aspre le critiche che sono state rivolte al Sindaco; ha avanzato le proprie il Cardinale Coscenzio Sepe chiedendosi se “è davero questo il problema principale da risolvere a Napoli” – facendo intendere come questa sia un’altra trovata pubblicitaria del Sindaco. “Non essendoci idee e proposte concrete rispetto ad argomenti seri e di interesse generale, si ricorre a temi ad effetto” sostiene Sepe “una dichiarazione ad effetto per uscire sui giornali e sulle tv“.

Se ormai sembra essersi creata una profonda rottura tra il Sindaco di Napoli ed il Cardinale, anche nel mondo politico c’è chi va contro questa iniziativa.

Una Boutade estiva“, così la definisce Gianni Lettieri, ex candidato sindaco di Napoli e leader dell’opposizione di centrodestra nel consiglio comunale. “De Magistris ancora una volta dimostra di non occuparsi delle aziende che soffrono e che non vengono pagate dal comune” e conclude dicendo che “sembra voler distogliere l’attenzione dalla spesa sempre più crescente del comune”.

Si schierano invece a favore Carmine Attanasio, capogrupo al consiglio comunale di Napoli del sole che ride, e Don Aiello Manganiello, prete Anti- Camorra di Napoli. “Insopportabile ed insostenibile” la situazione attuale, afferma Attanasio continuando poi col dire che “questa alimenta sempre più gli incassi della criminalità organizzata“. Della stessa idea è Don Aiello Manganiello favorevole alla regolamentazione della prostituzione.

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