Il Movimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Non ideologie di sinistra o di destra, ma idee. Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi. Questa è la definizione ufficiale del Movimento 5 Stelle pubblicata sul blog di Beppe Grillo. Le 5 stelle rappresentano i cinque temi al centro del programma (scaricabile dal blog) del Movimento: acqua pubblica, trasporti, sviluppo, connettività e ambiente.
Beppe Grillo è una sorta di ‘ente certificatore’ della lista civica che rappresenta il Movimento 5 Stelle sul territorio. Egli di fatto, con la concessione del logo di sua proprietà, diventa responsabile della qualità e della bontà della persona candidata. Ma Grillo non è un politico né ha alcuna intenzione di diventarlo. Il Movimento 5 Stelle invece è una struttura politica a tutti gli effetti, ben radicata sul territorio e legittimata politicamente anche e soprattutto dalle sue idee e riflessioni.
Il Movimento creato da Grillo è un concetto politico e sociale rivoluzionario portato avanti da cittadini comuni, ma ancora acerbo e impreparato a causa di una gestione poco trasparente delle informazioni sui componenti dello stesso oltre un determinato livello della struttura politica-organizzativa, informazioni ferme immediatamente dopo l’identificazione del ‘titolare’ della lista civica.
E’ troppo poco per un’organizzazione che aspira a governare il paese Italia. Ma Beppe Grillo non è un politico di professione e non deve dar conto a nessuno né rispondere ad alcuna esigenza del popolo. Ed è proprio questo il problema, il popolo vuole risposte ai problemi quotidiani, coerenza e trasparenza nella gestione della cosa pubblica. Vuole un leader che non si nasconda e che si assuma tutte le responsabilità fino in fondo. Altrimenti potrebbe sembrare un comportamento tal quale a quello dei vecchi leader politici italiani che, per non perdere elettorato, hanno delegato al ‘prestanome’ Monti di fare quelle cose che non hanno avuto il coraggio di fare e restare così loro candidi in attesa delle elezioni.
Il popolo del web, maggior sostegno elettorale del Movimento di Grillo, inizia a porsi domande, alle quali al momento non risultano risposte. E’ vero che a ogni critica mossa verso il Movimento corrisponde l’immediata risposta e difesa d’ufficio dei grillini, ma non lo è altrettanto quando allo stesso Movimento si pongono domande serie, circostanziate, curiosità di giovani elettori ai quali proprio Grillo ha insegnato come difendersi dalla disinformazione, e che per questo motivo sono incontrollabili presenze sul web in cerca di trasparenza.
Un esempio concreto ci arriva da un’identità digitale provvisoria: René Thom. E’ un attivista che si muove nel mondo reale e in quello virtuale. E’ il modo di incarnare una nuova modalità di opposizione che utilizza gli strumenti della rete al servizio degli ideali di resistenza. Ciò che caratterizza questo tipo di identità è una visione dell’azione come servizio, dove ogni attività è praticata dal singolo, ma rivendicata da una collettività più o meno vasta che si riconosce nelle finalità culturali e politiche dell’azione, prendendone parte o meno nella misura desiderata, dentro e fuori dal web. E’ un’identità digitale provvisoria, ma dietro c’è il lavoro di una persona reale, un uomo o una donna, un voto.
Il suo blog è http://zerofanzinecln.blogspot.it/ e all’interno ci sono azioni tipo la campagna di indagine e conoscenza sugli attori e sull’uso del denaro che viene raccolto in occasione di gravi calamità naturali (#NoSmsDono), come ad esempio il recente terremoto in Emilia. Una raccolta certosina di informazioni, di dati e risposte che danno un quadro preciso e reale di cosa significhi fare solidarietà ‘in fiducia’ in Italia.
‘Renè Thom’ ha tentato inutilmente di ottenere risposte sulla struttura politica e le intenzioni future del Movimento 5 Stelle, ponendo domande legittime con l’intenzione di pubblicare le risposte a vantaggio della trasparenza e dell’elettorato. Ma l’unico metodo per ottenerle è stato quello di infiltrarsi tra le linee dei grillini.
Un esperimento efficace che dimostra, nelle risposte qui elencate (link), quanta strada ancora ci sia da fare riguardo l’organizzazione di una vera forza politica che possa finalmente rappresentare una svolta per l’Italia. Non è possibile pretendere più nulla sulla fiducia, la gente è stanca di chiedere qualcosa che dovrebbe essere normalità, la gente è stanca di dover chiedere trasparenza.
FOTO: tratta da lapoliticaitaliana.it