Napoli, 12 Settembre. Da circa dieci giorni i dipendenti della ditta Astir (società che si occupa delle bonifiche ambientali) stanno protestando in maniera vibrante per rivendicare un leggittimo e sacrosanto diritto: lavoro uguale stipendio. Così, dopo aver occupato nei giorni scorsi la sede del Maschio Angioino, e successivamente bloccato diverse strade del centro, i dipendenti dell’azienda con sede legale a Milano, hanno continuato vivacemente la protesta passando, prima per la Questura di Napoli e poi in Prefettura.
“Quale futuro per i dipendenti Astir da sei mesi senza stipendio e senza risposte dalla giunta Caldoro”. Questa, dunque, l’espressione usata dai dipendenti per dimostrare tutto il loro malcontento. Queste, probabilmente, sono state parole dettate dalla stizza e dalla rabbia e alimentate, a loro volta, da una mancanza di rispetto nei confronti di chi, pur lavorando senza sosta per garantire e garantirsi una modesta dignità economica, da sei mesi non percepisce lo stipendio.
Già nei mesi scorsi – quando a tutti costi tentarono di occupare l’abitazione del governatore regionale Stefano Caldoro – gli operai hanno chiesto a gran voce un incontro con la giunta regionale, nel tentativo di ottenere risposte da parte delle autorità competenti. Purtroppo, non è stato cosi. La partecipata della Regione Campania impegnata nel settore ambientale è ancora una volta piegata in due dai tanti problemi e il dramma della precarietà sul lavoro spaventa sempre di più.
Alla luce delle diverse manifestazioni messe in atto in questi giorni, resta solo la speranza per il futuro di tanti operai di questa azienda che quotidianamente si chiedono se tutte le istituzioni sappiano ancora portare rispetto per chi lavora, ma che soprattutto pensano, ogni giorno, a quel giorno in cui finalmente potranno ricevere tutto quello che gli spetta di diritto. Dopo i tanti momenti di tensione, o per ristabilire semplicemente un clima di serenità venuto a mancare in questi giorni, o perchè veramente qualcuno ha smesso di fare le “orecchie da mercante”, sembra essere arrivata finalmente una minima riposta da parte della autorità: saranno pagati tutti gli arretrati non appena sarà riunita la prima giunta regionale.
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