Il Movimento 5 Stelle è sotto attacco, da più fronti, su due livelli, uno nazionale e uno internazionale. Le cause sono indubbiamente da ricercare nell’opera degli attivisti del movimento stesso e nell’ingenua politica estera del suo leader carismatico, Beppe Grillo.
La struttura orizzontale del Movimento ha mostrato il fianco agli avversari politici italiani e questi hanno colpito duramente, lì dove c’è lacuna di trasparenza e democrazia interna, un vuoto di risposte poste dalla base del Movimento ai vertici (Giovanni Favia, Consigliere Regionale Emilia-Romagna per il M5S, nonché ex uomo di fiducia di Grillo, si lascia andare in un discusso fuorionda registrato a Maggio, ma stranamente reso pubblico solo a Settembre, durante una trasmissione televisiva. I grillini gli contestano di aver concordato lo scoop con il giornalista, vertici che non dovrebbero esistere in un movimento orizzontale e che addirittura non rispondono direttamente delle loro azioni, ma che inevitabilmente influenzano la politica italiana. Questo è il livello di attacco nazionale, quello più basso, dove partiti avversari, lotte intestine al Movimento, media nazionali e attivisti di ogni sorta puntano il dito.
Altro è un attacco a livello internazionale. In questi giorni ha mostrato una forte accelerazione, attacchi espressi dai massimi esponenti del potere politico europeo, livelli politici che in realtà dovrebbero essere garanti di tutti i cittadini italiani ed europei, ma che dimostrano invece di avere uno strano concetto di democrazia.
Forse il Movimento 5 Stelle fa paura perché sembra muoversi all’esterno di ideologie politiche, dunque apparentemente non controllabile dai classici poteri forti? Eppure determinate posizioni di politica estera assunte da Grillo hanno lanciato messaggi preoccupanti e inequivocabili alla NATO, agli USA.
Partiamo dal lontano 2008: durante la manifestazione V2Day, Grillo contesta la presenza delle basi NATO in Italia (soprattutto Vicenza) e di testate nucleari sul suolo di un paese sovrano (Italia) che per costituzione ripudia la guerra. Assumendo dunque una posizione nettamente a sfavore degli USA. Grillo poi dichiarerà, al quotidiano Israeliano Yedioth Ahronot, di essere stato invitato a Roma dall’Ambasciatore americano proprio nel 2008 (ma non vi è traccia pubblica del contenuto di quell’incontro, né è chiaro se è sia avvenuto).
Il Movimento 5 Stelle cresce, grazie al lavoro meticoloso sul territorio dei suoi attivisti e al megafono Grillo, e a un’organizzazione efficientissima che resta occulta per molto tempo, la Casaleggio. Il Movimento cresce così tanto che nel 2011 i sondaggi lo danno tra il 3 e il 5% tra le preferenze dell’elettorato. Gli USA sono preoccupati, ricordano ancora il V2Day del 2008. Così chiamano a rapporto un rappresentante del Movimento, lo fanno attraverso il Consolato americano di Napoli. All’incontro si presentano diversi attivisti del Movimento, tra loro il candidato sindaco di Napoli per il Movimento 5 stelle, Roberto Fico. Di questo incontro non vi è traccia pubblica del suo contenuto.
Maggio 2012. Il Movimento 5 stelle secondo i sondaggi è tra il 14 e il 16%, con tendenza in ascesa. La politica italiana è nel panico, c’è paura che possa superare il 20%. Con l’attuale legge elettorale è un problema da non sottovalutare.
Il Consolato americano chiede un nuovo incontro, ancora a Napoli. Questa volta per il Movimento si presenta una delegazione più nutrita, tra gli attivisti c’è ancora Roberto Fico, contattato direttamente dal consolato e Tiziano De Simone, il quale scrive un resoconto molto approfondito dell’incontro postando anche le sue sensazioni.
Dal blog di Tiziano De Simone, le parti salienti: “Quattro chiacchiere al consolato americano: MoVimento 5 Stelle come forza di governo? Siamo stati invitati dall’analista politico del Consolato USA che voleva conoscerci per capire chi siamo. Già era avvenuto in precedenza, ne discutemmo ed andarono Roberto Fico, Marco Savarese e Fabiana Barbati. (…) I presenti erano: Vega Colonnese,Francesco Cacciapuoti,Luca Capriello,Tiziano De Simone (io), Roberto Fico, Mariano Peluso, Giuseppe Rondelli, Ettore Scamarcia. (…) Ci ha ricevuto il cordialissimo Emanuele (analista politico del consolato) che ci ha poi presentato il Sig Brown, consulente politico dell’ambasciata, ci siamo recati in una sala riunioni insieme a due staffisti ed è cominciata la nostra informale chiacchierata. Ci hanno chiarito ciò che già sapevamo: visti i sondaggi elettorali e la nostra evidente crescita si chiedevano chi siamo e a quali aree ideologiche o economiche facciamo riferimento oltre a cercare di capire come siamo strutturati e come prendiamo le decisioni. (…) Gli analisti secondo i quali potremmo divenire addirittura la PRIMA FORZA POLITICA DEL PAESE. (…) Ci hanno anche chiesto se abbiamo paura di un risultato come quello ipotizzato (ossia diventare una forza di governo), credo che il senso della domanda fosse molto più profondo di quanto non appaia, ma queste sono considerazioni personali, abbiamo risposto che certo, ce ne preoccupiamo. Non ci siamo espressi su temi di respiro internazionale, per quanto mi riguarda intenzionalmente, e credo che per gli altri valga lo stesso, dato che in larga misura sarebbero state posizioni PERSONALI e quindi non pertinenti. Abbiamo fatto riferimento, e richiesto di far riferimento, al programma nazionale, solo un intervento, di Luca Capriello, ha trattato temi che esulassero da ciò che “vediamo sentiamo e tocchiamo”, ma è stato subito chiarito che si trattava di posizioni del tutto personali.
Ultima nota importante, ci sono stati chiesti i contatti dei ragazzi di Roma, li invito a discuterne perché saranno contattati a breve, e non saranno i soli.
Quanto segue sono mie considerazioni sulla giornata.
Mi sono recato al consolato per pura curiosità ed ho raccolto un paio di informazioni che mi hanno fatto molto piacere, anche se intrinsecamente le avevo già: la prima è che è opinione condivisa anche dagli analisti USA che alle politiche, se continua così, potremmo essere la PRIMA forza politica nazionale, non lo dico io, lo hanno ipotizzato loro, forse per lusingarci e comunque fa piacere, visto che non credo siano soliti fare certe affermazioni con leggerezza.
La seconda, per me davvero lieta, è che non ci comprendono e non è un nostro problema di comunicazione, dipende dal fatto che non siamo inquadrabili in schemi a loro noti. (…) Oltre alle nostre risposte dirette credo che cercassero anche di raccogliere qualche risposta implicita, ad esempio è loro interesse che il crimine organizzato rappresenti un rischio minimo per il personale americano di stanza in Italia. Ovviamente noi vorremmo spazzarlo via, ma a chiacchiere lo vorrebbero anche anche Cesaro e Cosentino, “PD e PDL”, i due guanciali fra i quali ha allegramente dormito la diplomazia USA in Italia negli ultimi due decenni. Il punto è: siamo in grado di farlo? (…) Discorso diverso meritano i temi non locali, gli americani, ad esempio, ci vendono tante armi con relativo trasferimento di tecnologia, ci rendono cofinanziatori del loro apparato di ricerca militare (vedi F35), dislocano le nostre truppe un po’ dove gli pare (anche contro i nostri stessi interessi come in Libia e qui il discorso sarebbe lungo) , usano le nostri basi senza pagare nulla oltre ad aver raggiunto accordi per un ridispiegamento delle stesse in virtù delle loro nuove esigenze strategiche (l’Italia non è più prima linea ora serve supporto logistico) con buona pace dei cittadini (ad esempio di Vicenza). Se agli americani si garantisse di poter continuare su questa strada, non avrebbero alcun interesse su quale sarebbe il futuro formale del nostro paese, potremmo anche renderci il primo stato anarchico matriarcale con Paperina come madre suprema, non gli interesserebbe. Il guaio è che dubito fortemente che l’ idea che avverto come condivisa nel MoVimento 5 Stelle di pacifica convivenza sulla terra, CONDIVISIONE E SAGGIO UTILIZZO DELLE SCARSE RISORSE, coincida con la loro visione del mondo e del valore delle vite “non americane”. Credo sia il momento di iniziare a parlarne diffusamente e di inserirle nel programma là dove possiamo esprimere opinioni suffragate dai fatti, purtroppo ci sono cose che a noi poveri sudditi non vengono dette ma che inevitabilmente influenzano le scelte dei governanti. Abbiamo paura? Io rispondo per me: NO! Certo, il potere non può permettere che in una nazione come l’ Italia persone limpide e digiune di “segreti di stato” si trovino a decidere su cose che possono alterare equilibri che, gioco forza, in larga misura sfuggono alla nostra conoscenza, ciò di cui si dovrebbe aver paura è che venga fatto di tutto per evitare che questi cittadini arrivino a poter toccare con mano certe realtà. (…) Mi chiedo solo se per caso non abbiano più paura loro, consapevoli, che noi, in larga misura inconsapevoli.”
Trascorre un mese, è il 24 Giugno 2012. Sui quotidiani nazionali appare la traduzione parziale di un’intervista rilasciata da Beppe Grillo al più diffuso quotidiano israeliano Yedioth Ahronot. (qualche giorno dopo, in questo link appare una traduzione differente della stessa intervista, anche se i concetti espressi sono identici. Noi la segnaliamo comunque). Il leader del Movimento 5 Stelle, lanciatissimo in discorsi sulla politica estera, durante l’intervista spazia dal ruolo del Mossad all’Iran, ricevendo critiche dallo stesso giornale di Tel Aviv per le sue opinioni, ecco quanto sostenuto sui massacri in Siria: “Ci sono cose che non possiamo capire. Non sappiamo se sia una vera guerra civile o si tratti di agenti infiltrati nel Paese”. E continua con le sue provocazioni facendo un parallelo, coerente, tra l’applicazione della pena di morte in Iran e in USA: “Un giorno ho visto impiccare una persona, su una piazza di Isfahan. Ero lì. Mi son chiesto: cos’è questa barbarie? Ma poi ho pensato agli Usa. Anche loro hanno la pena di morte” Sempre sull’Iran, grazie a questa intervista, scopriamo che Beppe Grillo è sposato con una donna di origini iraniane, da parte di padre: “Mia moglie è iraniana. Ho scoperto che la donna, in Iran, è al centro della famiglia. Le nostre paure nascono da cose che non conosciamo». E ancora, quando il giornalista gli chiede delle intenzioni guerrafondaie del leader iraniano Mahmud Ahmadinejad: “Cambierà idea, non penso lo voglia davvero, lo dice e basta. Del resto, anche quando uscivano i discorsi di Bin Laden, mio suocero iraniano mi ha spiegato che le traduzioni non erano esatte. (…) Tutto quel che in Europa sappiamo su Israele e Palestina, è filtrato da un’agenzia internazionale che si chiama Memri. E dietro Memri c’è un ex agente del Mossad. Ho le prove: Ken Livingstone, l’ex sindaco di Londra, ha usato testi arabi con traduzioni indipendenti. Scoprendo una realtà mistificata, completamente diversa. (…) Noi italiani siamo sotto occupazione dell’America, colpevole di parte della crisi economica europea” e ancora “Parlare d’Israele è un tabù, come parlare dell’euro: appena lo tocchi, subito ti dicono che sei antisionista e razzista”.
La chiusura è del giornalista, che scrive indignato: “Se un giorno Grillo farà parte del governo italiano, il suocero (iraniano) avrà un ruolo fondamentale nella politica estera”.
Si diceva delle preoccupazioni NATO/USA. E’ un caso che solo quattro giorni dopo la pubblicazione di questa intervista, il 28.06.12, il magazine di informazione politico-militare “The National Interest”, a firma di illustri ricercatori presso il Consiglio Atlantico, Steven Grundman e George Lund (Fellow MA per la Difesa sfide emergenti con il Consiglio Atlantico del programma per la sicurezza internazionale) e AJ Wilson (visiting fellow presso il Consiglio Atlantico) pubblica l’articolo “Crisi Euro minaccia la sicurezza globale”? ecco i punti più interessanti: “La crisi finanziaria sta rapidamente indebolendo la tenuta delle istituzioni europee sui paesi della periferia europea. (…) Più in generale, la crisi appanna il fascino di ideali democratici liberali. (…) Ideologie alternative, al di fuori del regno transatlantico, stanno sfidando la loro preminenza. (…) Nel frattempo, la disaffezione verso il proprio governo si estende nelle società di tutto il sud Europa. (…) Populisti del terreno di destra e sinistra stanno guadagnando. (…) Alba Dorata partito fascista, che ha diciotto posti nel nuovo Parlamento Greco, ha minacciato di lanciare incursioni sugli immigrati e sui loro figli (lo hanno fatto proprio in questi giorni – ndr), fuori reparti ospedalieri e negli asili, attirando con demagogia i voti di circa il 50 per cento di tutti i funzionari di polizia greca nelle elezioni parlamentari di questo mese. (…) Le leggi sul lavoro restrittive aggravano la disoccupazione cronica tra i giovani, che ammonta attualmente a circa il 36 per cento in Italia e in Portogallo, e oltre il 50 per cento in Spagna e Grecia. Questi giovani sono naturalmente insoddisfatti ma in genere sicuri di esattamente quello che vogliono politicamente. Sono anche abili a organizzarsi, tuttavia, come gli indignados e i rivoltosi di Londra hanno dimostrato, per non parlare della primavera araba, questa moderna “generazione perduta”, troppo giovane per ricordare i governi autoritari, forniscono un collegio elettorale suscettibile di aumento dei populisti di ogni colore ideologico. (…) In questo clima di divisione politica (…) La morte di un manifestante potrebbe avere effetti drammatici e imprevedibili. (…) Inoltre, il precipitoso declino della prosperità europea ha importanti conseguenze per l’ordine politico della regione. (…) Ci sono prove che i Balcani, in particolare, stanno diventando sempre più irritabili. (…) Una distratta, disunita, sfiduciata Europa, disposta ad esercitare la leadership negli affari mondiali ed esigente tagli progressivamente più profondi per la sua capacità di azione, crescerà estraniata dagli Stati Uniti. Anche questo avrà conseguenze per la sicurezza globale: senza un forte impegno europeo alleato con la leadership americana, è difficile da immaginare, per esempio, l’intervento dello scorso anno in Libia o le sanzioni economiche attuali contro l’Iran. (…) Le nazioni devono tornare alla convinzione che la questione unità europea non è solo per la loro prosperità individuale, ma per il bene della sicurezza globale.”
Due mesi per puntare i cannoni e arriviamo al 03.09.12. Schulz, ex presidente del Gruppo Socialisti & Democratici, attuale Presidente dell’Europarlamento, da Bologna, in Emilia Romagna, fa strane dichiarazioni contro il Movimento 5 Stelle, il populismo e Grillo, definendo “ciarlataneria” il suo modo di fare politica.
E’ il via per l’attacco?
E’ stato imboccato dagli USA che non gradiscono la linea di politica estera di Grillo? La domanda degli americani è chiara: stai con noi o contro di noi?
Appena tre giorni dopo l’inspiegabile uscita di Schulz, tocca al Premier tecnico Monti dichiarare: “Presto un vertice a Roma contro il populismo”. L’occasione era quella dell’incontro a Cernobbio con il Presidente del Consiglio Europeo Van Rompuy. Un messaggio chiaro da Monti agli USA: noi siamo con voi. Ma il premier tecnico Monti perché assume posizioni politiche contro parte di un elettorato italiano? Lui non dovrebbe essere il Premier tecnico di tutti gli italiani?
Le cannonate raggiungono il target da più fronti, da entrambi i livelli di attacco. La ciliegina sulla torta la mette ancora Monti, che dal forum Ambrosetti dichiara: “Il governo dell’Italia si fa in gran parte a Bruxelles, con un’attiva partecipazione italiana”. Praticamente uno schiaffo durissimo al populismo e all’antieuropeismo dei grillini. Una confessione dittatoriale europeista che pone il parlamento italiano alla pari di un accessorio estetico per la democrazia. Il parlamento congedato, insieme alle potenzialità del populismo. Finalmente la verità sulla finta normalità istituzionale.
Possibile dunque che l’Europa resista solo per questioni di ordine globale? Che sopravviva per ordine della NATO e a tutela dei suoi interessi geo-militari? La politica estera preannunciata da Grillo porterebbe all’isolamento internazionale dell’Italia? E questo sarebbe davvero un male? Ciò che è certo è che l’euro esiste in virtù di un trattato internazionale, e la costituzione vieta che vengano indetti referendum abrogativi in tal senso. Dunque l’euro, l’Europa unita, è un progetto a senso unico. La Grecia non sarà abbandonata al suo destino, non si rischierà la nascita di un partito fascista, tipo Alba Dorata, anche in Italia, in Spagna e Portogallo. Non verrà messa in discussione la potenza militare ed economica degli USA sulla colonia europea.
FOTO: tratta da il gazzettino.it
GRILLO E BERLUSCONI RAPPRESENTANO LA CATTIVA COSCIENZA DELLA POLITICA ITALIANA. UNA POLITICA CORROTTOA E SQUALIFICATA. LA COSA PEGGIORE CHE IL PARTITO DEMOCRATICO PUO’ PROPORRE AGLI ELETTORI, E’ QUELLO DI ANDARE A VOTARE PER ESSO PERCHE’ DALL’ALTRA PARTE CI SONO GRILLO E BERLUSCONI!IL GIOCHETTO NON FUNZIONA PIU’! UN PD CHE IN QUASI VENT’ANNI DI BERLUSCONISMO NON HA COSTRUITO UNA VERA POLITICA ECONOMIACA E CULTURALE ALTERNATIVA PER IL PAESE. ANZI, STA FACENDO PEGGIO, SPOSANDO PER INTERO IL NEOLIBERISMO SENZA REGOLE CHE CI PORTERA’ ALLA LIQUIDAZIONE DEI DIRITTI, DEL WELFARE PRIVATIZZANDO TUTTO. E’ CHIARO QUINDI, IL MESSAGIO DEGLI USA! UN BEL TRAPPOLONE DOVE GRILLO, NON C’ENTRA PERFETTAMENTE NULLA!………
GRILLO E BERLUSCONI RAPPRESENTANO LA CATTIVA COSCIENZA DELLA POLITICA ITALIANA. UNA POLITICA CORROTTOA E SQUALIFICATA. LA COSA PEGGIORE CHE IL PARTITO DEMOCRATICO PUO’ PROPORRE AGLI ELETTORI, E’ QUELLO DI ANDARE A VOTARE PER ESSO PERCHE’ DALL’ALTRA PARTE CI SONO GRILLO E BERLUSCONI!IL GIOCHETTO NON FUNZIONA PIU’! UN PD CHE IN QUASI VENT’ANNI DI BERLUSCONISMO NON HA COSTRUITO UNA VERA POLITICA ECONOMIACA E CULTURALE ALTERNATIVA PER IL PAESE. ANZI, STA FACENDO PEGGIO, SPOSANDO PER INTERO IL NEOLIBERISMO SENZA REGOLE CHE CI PORTERA’ ALLA LIQUIDAZIONE DEI DIRITTI, DEL WELFARE PRIVATIZZANDO TUTTO. E’ CHIARO QUINDI, IL MESSAGIO DEGLI USA! UN BEL TRAPPOLONE DOVE GRILLO, NON C’ENTRA PERFETTAMENTE NULLA!………
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