Botta e risposta tra i due candidati in merito ai ricorsi rigettati dal Tar per l’esclusione dalle elezioni di alcune liste civiche che sostengono il candidato del centrodestra
Napoli, 15 settembre 2021 – “Una scandalosa decisione politica che sancisce la morte della democrazia: la forma non può vincere sulla sostanza. Si sta consumando un vero e proprio esproprio della sovranità popolare. Così si mette seriamente a rischio il diritto-dovere di migliaia di cittadini di esprimere il proprio voto. Andremo fino al Consiglio di Stato per far valere le nostre legittime aspirazioni a vivere in un paese democratico, lo facciamo per i napoletani e per tutelare la nostra squadra di uomini e donne di valore pronti a rimboccarsi le maniche per il futuro di Napoli”. A dirlo Catello Maresca, candidato per il centrodestra alle elezioni comunali di Napoli del 2021, in merito all’esclusione di alcune liste che lo sostengono. Le liste escluse dalla tornata elettorale sono Prima Napoli che fa riferimento alla Lega e le tre civiche Catello Maresca Sindaco, Catello Maresca e Partito Animalista Movimento a Quattro Zampe.
A far eco alle parole di Maresca sono Valentino Grant e Severino Nappi, rispettivamente segretario regionale della Lega in Campania e coordinatore cittadino a Napoli. “La decisione del Tar è una grave ferita per la democrazia, c’è il tentativo di togliere a migliaia di napoletani il diritto di votare per il cambiamento”, dicono. “Confidiamo – aggiungono Grant e Nappi – che il Consiglio di Stato possa restituire alla città la facoltà di scegliere il proprio futuro. La Lega non si arrende”.
Di tutt’altro avviso il candidato Gaetano Manfredi (Pd-M5s-Leu). “Dispiace quando delle liste non vengono accettate ma la democrazia è basata sulle leggi e soprattutto nelle elezioni dobbiamo rispettare leggi e giudizi. Se il tribunale ha ritenuto che mancassero i principi di legittimità bisogna accettare il responso. Mi meraviglia che un magistrato come Maresca dica che la decisione dei suoi colleghi sia scandalosa, io penso che il responso tribunale vada sempre accettato”, ha affermato Manfredi commentando le parole di Maresca.
“Comprendo che per Manfredi una decisione del genere sia propiziatoria alla vittoria burocratica e non basata sul consenso politico, ma mi aspetto che almeno un ex rettore sappia leggere. Ho parlato di scandalosa decisione non di sentenza. Io difendo il diritto dei napoletani, sancito dalla Costituzione, di votare democraticamente. Il candidato della sinistra è abituato ai diktat di partito dove le decisioni vengono catapultate da Roma, noi ci battiamo per quanti vogliono il cambiamento di Napoli. Il professore che ha portato la storica Università Federico II all’ultimo posto degli atenei italiani che cambiamento potrà portare? Le solite promesse elettorali scritte a tavolino con i politicanti”, ha ribattuto Maresca.
Quali sono i motivi dell’esclusione delle liste civiche di Maresca? I giudici del Tar della Campania hanno respinto il ricorso della lista Prima Napoli perché, dicono i giudici, “la mancata presentazione del contrassegno elettorale nella forma di legge è sufficiente a giustificare l’esclusione della lista, sia in quanto essa è espressamente prevista dall’art.32 del Tuel (Testo unico degli enti locali, ndr), sia perché la presentazione del modello di contrassegno della lista deve ritenersi essenziale”. Per la liste che fanno direttamente riferimento a Maresca, invece, i giudici hanno affermato che la documentazione mancante doveva “inderogabilmente essere prodotta entro le ore 12 del 4 settembre 2021 avendo già provveduto il delegato di lista ad effettuare il deposito del plico elettorale entro il termine di legge” e “giuridicamente irrilevanti” sono gli impedimenti all’ingresso nella palazzina dei collaboratori, che non hanno riguardato l’unico soggetto “deputato per legge a raccogliere e consegnare la documentazione elettorale, ossia il delegato di lista”.