L’Amministrazione sta valutando un aumento dell’aliquota Irpef dell’ordine del 0,1 o 0,2% per redditi medio-alti e di intervenire sulle tasse aeroportuali
Napoli, 21 gennaio 2022 – “Il Governo ci dà un miliardo e 300 milioni di euro a fondo perduto che rappresenta davvero la salvezza della città che oggi è praticamente in dissesto. Il dissesto sarebbe il fallimento della città, lo smantellamento delle partecipate, il non pagamento dei debiti commerciali, quindi il collasso finanziario di Napoli”. A dirlo il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, a margine della seduta monotematica odierna del Consiglio comunale sul Patto per Napoli.
Lo sforzo, ha proseguito, sarà “sotto vari aspetti: in primo luogo la riscossione perché abbiamo la riscossione più bassa d’Italia con solo il 27% delle tasse riscosse e abbiamo il debito pro capite più alto d’Italia. Il Governo ci chiede un impegno sulla riscossione e sulla valorizzazione del patrimonio che, negli ultimi anni, ha dato esiti veramente molto negativi, tra i 20 e i 30 milioni l’anno, quindi, una cifra assolutamente irrisoria”.
Sul versante riscossione, secondo il primo cittadino, “bisogna lavorare, in primo luogo, su una base informatica affidabile che oggi non c’è. Utilizzando le tecnologie e, con l’aiuto della Guardia di finanza e dell’Agenzia delle Entrate del territorio, incroceremo le banche dati e questo ci consentirà di far emergere tanta elusione della base imponibile dal momento che c’è chi non è proprio registrato e chi è registrato, ma non paga. Oggi, purtroppo, – ha aggiunto – anche gli avvisi di pagamento vengono mandati in ritardo. In alcuni casi siamo fermi al 2015, quindi, se non si mandano gli avvisi di riscossione, tutte le tasse vanno in prescrizione. Credo che in una città normale chi deve pagare, deve pagare, altrimenti pagano sempre i soliti noti e questo è assolutamente ingiusto. Poi, ovviamente, dobbiamo stare sempre attenti alla clausola sociale perché ci sono persone che hanno difficoltà e devono essere sempre tutelate”
Nel 2023 potrebbe esserci un aumento dell’Irpef nell’ordine dello 0,1 o 0,2% per i redditi medio-alti. “Stiamo valutando di intervenire sulle tasse aeroportuali e eventualmente su un aumento dell’aliquota Irpef nell’ordine dello 0,1 o 0,2% e solamente per le fasce di reddito medio-alte. Una cifra molto bassa ma che rientra in una analisi più articolata che dobbiamo fare in relazione a questo complessivo piano di rientro della città. Non c’è dubbio che l’intervento sull’Irpef non ci sarà nel 2022”, ha spiegato Manfredi.
Un aspetto quest’ultimo che è stato sottolineato anche dall’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta nel corso del suo intervento in Consiglio comunale. “Valuteremo insieme la eventualità di ricorrere a misure fiscali. In ogni caso dovremo tenere conto della situazione sociale evitando di intervenire sui redditi medio-bassi. A questo proposito nella riunione della Commissione bilancio è stato posto il problema di elevare la fascia di reddito esente in caso di incremento della addizionale Irpef che, comunque, non andrà oltre lo 0,1-0,2%. È una proposta ragionevole che mi sento di accogliere. Ma è importante che sia chiara una ulteriore conseguenza positiva che l’accoglimento di questa proposta comporta per i cittadini e che non deve sfuggire alla attenzione nostra e della opinione pubblica: l’aumento della fascia esente, ad esempio da 7500 a 12000 euro, comporta per i percettori di questo reddito una vera e propria riduzione delle tasse, in quanto non solo non saranno interessati ad eventuali aumenti, ma, entrando nella fascia esente, non dovranno più pagare nemmeno l’addizionale attuale”.
Baretta ha comunque chiarito che l’Amministrazione esclude “di adottare alcun intervento fiscale per tutto il 2022. Salvo, ovviamente, la lotta alla evasione. L’obiettivo è l’allargamento della base imponibile: cioè dei contribuenti e della riscossione. Tasse e multe non riscosse sono state analizzate quartiere per quartiere: Dai primi dati, provvisori, perché manca l’ultima rata, emerge però una situazione di relativa differenziazione territoriale (a proposito della Tari, ndr). Se, ad esempio, la quota parte riscossa finora a Scampia nel 2021 è solo del 29% a Chiaia è appena del 41%; e così, se a Poggioreale è del 38% a Posillipo non va oltre il 45%”.
Riguardo all’aumento delle tasse dall’opposizione Catello Maresca ha affermato: “Auspico che da quest’aula non esca l’impegno di un aumento delle tasse entro il 2023 o 2024. L’eventuale impegno deve essere procrastinato in maniera più lontana nel tempo possibile. Credo che si possa ragionare su programmi che diventino almeno triennali. Quello sarà il momento in cui potremo valutare come stanno andando gli interventi di risanamento del debito”.
Maresca ha quindi presentato un ordine del giorno (proposto dal consigliere Rosario Palumbo, ndr) a firma di tutti i gruppi di centrodestra, nel quale si chiede all’Amministrazione “l’ampliamento della base imponibile migliorando la capacità di riscossione e di lotta all’evasione fiscale, la riduzione degli sprechi e la valorizzazione del patrimonio immobiliare anche mediante accordi con quei soggetti pubblici, nazionali e regionali. Inoltre, si impegna “l’amministrazione a non avvalersi della facoltà di incrementare aliquote e tariffe socialmente sensibili come l’addizionale Irpef e i canoni di locazione degli alloggi Erp, in considerazione della perdurante crisi economica e sociale che la città di Napoli sta ancora attraversando, aggravatasi con gli effetti della pandemia”. L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.