Secondo il governatore della Campania la politica ha il dovere di “reintrodurre la parola pace, che è scomparsa”. Poi c’è il dovere da parte di governi e partiti “di dire al popolo italiano qual è l’obiettivo che stiamo perseguendo”
“Stiamo arrivando per forza di inerzia verso una crisi sociale, produttiva, energetica drammatica e a un passo dalla guerra nucleare. Quando vi sono le armi nucleari scompaiono i torti e le ragioni, scompaiono i colpevoli e gli innocenti e rimangono soltanto i morti. Questo concetto deve essere chiaro, altrimenti vuol dire che non abbiamo capito la drammaticità della situazione”. A dirlo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, durante la consueta diretta sui social del venerdì. “Il governo e i partiti – aggiunge –, di fronte all’ipotesi dell’uso di armi nucleari, hanno il dovere di dire al popolo italiano qual è l’obiettivo che stiamo perseguendo. Non è più possibile andare avanti per forza di inerzia e senza parlare chiaro. Se l’obiettivo è la vittoria militare dell’Ucraina bisogna dirlo, ma bisogna anche dire con chiarezza quali sono le conseguenze di questa ipotesi”.
“Dal 24 febbraio c’è stata un’evoluzione sempre più drammatica della guerra in Ucraina – afferma De Luca –. Abbiamo detto con chiarezza delle grandi responsabilità della Russia nell’aggressione, abbiamo sostenuto l’Ucraina a difendersi dall’aggressione russa. Negli ultimi giorni c’è stata una evoluzione e drammatizzazione inimmaginabile nella guerra in Ucraina. La Russia ha proceduto all’annessione di 4 regioni dell’Ucraina ma soprattutto è iniziata a circolare in maniera preoccupante l’uso delle armi nucleari. Questi due elementi determinano una svolta profondamente diversa e ci obbligano a prendere iniziative di massa a sostegno della pace”.
“Al punto in cui siamo arrivati – prosegue – l’Italia e i governi non possono essere più un’appendice passiva della Nato, una sorta di segreteria distaccata di Stoltenberg che in questi mesi ha dato prove di grande ottusità politica. Abbiamo il dovere di reintrodurre nel linguaggio della politica la parola pace, che è scomparsa, e abbiamo soprattutto il dovere, Governi e partiti, di dire al popolo italiano qual è l’obiettivo che stiamo perseguendo”.
“Non è in discussione la nostra appartenenza chiara al campo occidentale e non è in discussione la solidarietà euro-atlantica, ma è in discussione l’ottusità e la chiusura del pensiero. Questo dev’essere messo in discussione, dobbiamo riaprire il varco per le ragioni della pace. Dobbiamo anche dire a quelli che ricevono le nostre armi per difendersi che nessuno poi può dire ‘decido io quello che si fa’. Mi riferisco ovviamente al governo ucraino. Il presidente ucraino – sostiene De Luca – merita la nostra ammirazione per la resistenza che hanno messo in campo, tuttavia non può dire ‘non si dialoga con nessuno’. Chi non vuole dialogare con nessuno dovrà assumersi la responsabilità di risolvere i suoi problemi nazionali da solo. Chi sta resistendo con le armi, con i soldi, con il prezzo economico ed energetico pagato dai Paesi occidentali, non può dire ‘decido io’, decidiamo insieme se e quando promuovere un’iniziativa di dialogo e di pace”.
Parlando di problemi che si aggravano, come quelli in campo energetico, De Luca ha ricordato che “si è votato il 25 settembre ma non abbiamo ancora il numero certo degli eletti”. “Abbiamo costruito in Italia un meccanismo elettorale così demenziale che davvero ad oggi non si sa quanti sono gli eletti per i singoli partiti: incredibile. Di questo – sostiene il governatore – ovviamente dovremo ringraziare tutte le forze politiche che non hanno avuto la capacità di approvare una legge elettorale decente, ma in modo particolare i Cinque Stelle che hanno preso in giro l’Italia facendo una grande operazione demagogica con la riduzione del numero dei parlamentari”.
“In questa campagna elettorale – ha proseguito De Luca – il 90% dei cittadini non conosceva neanche il nome dei candidati. Non solo, ma la riduzione del numero dei parlamentari andava accompagnata con la riforma della legge elettorale. I Cinque Stelle hanno fatto demagogia riducendo il numero, ma la legge elettorale no. C’è il blocco totale e li ringraziamo per questo risultato straordinario. Non abbiamo ancora la certezza degli eletti, a partire dai Cinque Stelle in Campania con un meccanismo che porterà a far eleggere, avendo fatto i Cinque Stelle pluricandidature peggio degli altri, persone di altre regioni d’Italia”.
Parlando della situazione legata al coronavirus e del nuovo governo, invece, De Luca ha affermato: “Mi auguro che rispetto al Covid e ai problemi sanitari prevalga la responsabilità, visto che nelle fasi di esplosione del Covid la Meloni ha assunto posizioni totalmente demagogiche e irresponsabili. Non ho dimenticato i cortei contro le misure sanitarie e la mascherina. Se avessimo seguito quella linea Bolsonaro, avremmo contato a migliaia ancora di più i morti nel nostro Paese. Mi auguro che si sia redenta come per la posizione sull’Europa, completamente cambiata”.