Le parole del governatore della Campania alla manifestazione di piazza del Plebiscito
“Saremo in 50mila in questa piazza, è per questi ragazzi che dobbiamo arrivare al cessate il fuoco, che dobbiamo svegliare l’Italia e l’Europa dal sonno della ragione. Dobbiamo bloccare le armi, bloccare il bagno di sangue che è in atto”. A dirlo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, parlando con i cronisti alla manifestazione per la pace promossa dalla Regione Campania in piazza del Plebiscito a Napoli.
“Mentre parliamo – ha aggiunto De Luca – ci sono migliaia di giovani che muoiono in Ucraina, mutilati, deportati. Blocchiamo la guerra e insediamo con le Nazioni Unite una conferenza di pace alla quale dobbiamo chiamare a partecipare la Cina Popolare, che può esercitare una pressione decisiva nei confronti della Russia, e apriamo il dialogo. Fermate le armi e cessate il fuoco, poi si insedi la conferenza di pace e in quella sede si discuterà nel merito l’equilibrio da trovare per riportare la pace”.
“Il cessate il fuoco consente di aprire il dialogo e fermare il bagno di sangue che è in corso, e consente di svegliare i popoli dal sonno della ragione perché un passo alla volta stiamo andando verso la guerra atomica senza rendercene conto. Dunque nessun opportunismo, la Russia è colpevole di aggressione, ma – ha spiegato De Luca – dopo 8 mesi dobbiamo chiederci qual è la via di uscita da questa tragedia. In pratica stiamo seguendo un’indicazione che viene da mesi da Papa Francesco, che mi pare l’unica grande personalità che sta seguendo con lucidità necessaria questa tragedia che ha investito l’Europa. Da Napoli arriva un messaggio di pace”.
Presente alla manifestazione anche il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che ha affermato: “Questa piazza esprime un sentimento condiviso da tanti. Nessuna ambiguità verso il popolo ucraino e l’Ucraina per la difesa del proprio territorio e dei propri diritti, ma in parallelo la necessità di avviare un percorso di pace che dia una soluzione negoziale a questo conflitto che sta facendo tante vittime e sta provocando tanta sofferenza”.
Non sono mancate le contestazioni all’iniziativa della Regione Campania. In una nota alcuni collettivi studenteschi hanno definito “ipocrita la posizione del governatore della Campania e del Partito Democratico”. “Da febbraio ad oggi non hanno fatto altro che parlare di armi, bollando come putiniano chi poneva quella diplomatica come unica soluzione possibile del conflitto in corso, come mai adesso questi signori scalpitano parlando di pace? Il Partito democratico, nella fattispecie, – proseguono gli studenti – in questi mesi non ha fatto altro che ribadire che era necessario solo ed unicamente inviare armi, come mai adesso spinge per risoluzione pacifica del conflitto? Ci pare un po’ opportunistico, forse si tratta di una tattica alquanto goffa per recuperare il disastro elettorale dello scorso settembre. Anziché fingersi pacifista per recuperare un paio di punti percentuale, il Partito democratico – concludono – farebbe bene a chiedere scusa per un’altra guerra che si consuma in casa nostra, quella dell’alternanza scuola lavoro che in nove mesi ha ucciso tre nostri giovani fratelli”.
Critico sull’iniziativa anche Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania. “Da De Luca uno spreco di risorse pubbliche. La marcia della pace a Napoli è totalmente inutile. Se l’hanno saputo anche a Frosinone è già tanto. Auspichiamo che la Corte dei Conti intervenga per acquisire gli atti e imputare lo sperpero di denaro pubblico ai responsabili”.