Guerriera Guerrieri diresse la Biblioteca Nazionale di Napoli dal 1943 al 1967
Di Guerriera Guerrieri pochi ormai si ricordano, eppure ha salvato in piena guerra un immenso patrimonio librario tra i più preziosi e antichi al mondo, ed a lei si deve la successiva risistemazione dei libri e delle collezioni della Nazionale. Oggi resta un riferimento indispensabile per quanti si apprestano a fare ricerche sulla storia della biblioteca nazionale di Napoli e sui suoi manoscritti.
Un convegno di studi con inizio alle ore 9,00 ripercorre le tappe fondamentali della vita e della carriera di Guerriera Guerrieri, dai rapporti con Benedetto Croce, ricostruiti attraverso il carteggio autografo, alla professione di bibliotecaria, alla vita nei difficili anni di guerra, all’attività di docenza e di studio. Moderati dalla Direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli Maria Iannotti, intervengono dalle ore 9,00 alle 13,30 Vittoria Fiorelli, Fiammetta Sabba, Teresa Leo, Patrizia Rocchini, Fiorella Romano, Maria Rascaglia, Gabriella Mansi, Daniela Bacca e Simonetta Buttò direttrice dell’Istituto Centrale del Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane. Nel pomeriggio dopo la cerimonia di intitolazione del salone di Lettura alle ore 15 , porteranno le loro testimonianze e riflessioni Titti Marrone, Sergio Angori, Guido D’Agostino, Giuseppe De Nitto, Vincenzo Trombetta, modera Lydia Tarsitano. Segue dibattito – ingresso libero.
Guerriera Guerrieri diresse la Biblioteca Nazionale di Napoli dal 1943 al 1967, anni segnati dalla guerra. La vicinanza al mare era il rischio maggiore in tempo di guerra. La Biblioteca Nazionale di Napoli si trovava nella sede voluta Da Benedetto Croce nel Palazzo Reale prospiciente il mare. Il 28 marzo del ‘43 un incendio distrusse la nave da carico Caterina Costa che trasportava armamenti bellici, ormeggiata nel porto. La nave esplose, devastando il molo, le altre imbarcazioni e i palazzi circostanti, causando 600 morti e tremila feriti. Le finestre e gli infissi della biblioteca andarono tutti in frantumi, annullando qualsiasi sistema di chiusura. Il 4 agosto del ’43 ben ventitré bombe caddero sul Palazzo Reale ed una colpì in pieno la biblioteca. Ma la maggior parte dei libri, papiri manoscritti e testi dei più preziosi, erano stati messi in salvo. Erano stati trasferiti, con’ un’operazione davvero biblica dall’eroica direttrice , fuori città in conventi, in abbazie, in edifici scolastici della provincia di Napoli e di Caserta. La Guerrieri si occupò personalmente del trasporto dei libri, accompagnando personalmente per accertarsi che i libri non fossero toccati i camionisti in diversi ricoveri campani, dal Monastero di Montevergine al Palazzo abbaziale di Loreto nell’avellinese, fino al Sannio e alla Terra di Lavoro.