Stadio Maradona, il sindaco Manfredi: “Puntiamo a ristrutturarlo profondamente per viverlo 7 giorni su 7”

Il primo cittadino ha parlato della ristrutturazione dello Stadio Maradona, della festa scudetto e del rapporto tra città e Club

Puntiamo a una ristrutturazione profonda del Maradona per i tifosi del domani. Uno stadio moderno e digitale con una visione contemporanea e che richiede investimenti importanti, speriamo che ci aiuti anche l’opportunità dell’Europeo 2032. In uno stadio moderno, che vive 7 giorni su 7, lo spettatore non vuole solo guardare la partita, cercherà intrattenimento o magari visiterà un museo che raccoglie la storia del rapporto fra la città e la squadra. Già rifacendo la Tribuna Autorità prima di Italia-Inghilterra è stato compiuto un passo in tal senso”. A dirlo il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, nel corso di un’intervista a La Gazzetta dello Sport.

Altro tema toccato dal sindaco è quello della sempre più probabile festa scudetto. “L’idea, condivisa con la società e la prefettura, è che la festa ufficiale abbia più centri: ogni quartiere dovrà avere il suo momento di gioia e non sarà concentrato tutto in piazza del Plebiscito – ha spiegato il primo cittadino –. Quale sarà un altro polo? Scampia, quartiere collegato per molto tempo a Gomorra e che oggi è diventato sede dell’università e luogo di grandi concerti”.

Sul legame tra la città e il Club, Manfredi ha affermato: “La squadra è strettamente legata alla città e alla fede calcistica che la circonda. Il Napoli è della famiglia De Laurentiis, mentre altri club sono in mano a fondi con proprietà interpersonali. Investendo sullo stadio, cercando di trovare spazi per le squadre giovanili del Napoli, potremo provare a riconnettere anche fisicamente la squadra alla città. La città dei grandi successi del turismo, in cui il boom calcistico non è isolato e rafforza un brand già molto forte. Poi ne siamo coscienti: la squadra è un volano di entusiasmo, ma non è la soluzione dei problemi, la soluzione sta nella crescita dei servizi, nello sviluppo, nel lavoro”.

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