Il governatore durante un incontro a Bologna per presentare il suo libro “Nonostante il Pd” attacca nuovamente il gruppo dirigente del suo partito
“Sul terzo mandato il Pd mi ha rotto le scatole. Non hanno rispetto ed educazione, sono interessati solo ad un’aggressione mediatica contro chi non ha padrini e padroni. Sono da tre mesi nel partito e non hanno rispetto minimo per chi ha consumato la sua vita. Voglio ricordare che De Luca è l’esponente del Pd più votato d’Italia, per lo meno abbiate rispetto”. A dirlo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, durante un incontro a Bologna per presentare il suo libro “Nonostante il Pd”. La diatriba è quella che ormai va avanti da mesi tra De Luca e il gruppo dirigente del partito circa l’ipotesi terzo mandato. Il governatore infatti ha tutta l’intenzione di ricandidarsi nel 2025, nonostante la contrarietà della segretaria Elly Schlein.
“La cafoneria e la volgarità non sono argomenti politici e cortesemente non mi rompete le scatole. Gli attuali dirigenti di educazione non ne hanno molta ed io reagisco, mica mi potete rompere le scatole? Il Pd mi ha rotto le scatole da sempre e meno male che sono andato avanti per i fatti miei”, attacca il governatore durante il dialogo con Raffaele Marmo, vicedirettore di Quotidiano Nazionale.
“Il metodo di selezione dei gruppi dirigenti del Partito Democratico è – spiega De Luca – un metodo in negativo: più perdi i voti più vai avanti. Sembra paradossale ma così è. Non troverete un dirigente nazionale che abbia conquistato qualcosa nel suo territorio di riferimento, che abbia vinto una battaglia elettorale, che abbia il coraggio di presentarsi con la sua faccia davanti agli elettori. C’è un meccanismo perverso che è fondato sul correntismo. Non sui meriti, non sul valore politico, non sulla qualità culturale, non sulla tenuta organizzativa, ma è fondato sulla appartenenza alle correnti”.
“Chi ci ha portato al disastro elettorale di un anno fa? Chi ha deciso la linea politica? Chi ha deciso le alleanze? – chiede in maniera ironica De Luca –. Se non si risponde a questo il rinnovamento è finzione. Non a caso io ritrovo oggi tutti quelli che da dieci anni governano il partito che sono di nuovo in campo, come se fossero turisti svedesi e non va bene. Bisogna andare oltre. Ognuno – conclude De Luca – deve essere valutato per la sua storia e per quello che ha prodotto. E se vogliamo fare rinnovamento vero bisogna andare oltre quelli che ci hanno portato al disastro, altrimenti ci stiamo prendendo in giro”.