Nel corso dell’attesa conferenza stampa alla Camera dei deputati la premier ha parlato anche di quello che il Governo sta facendo per il Comune in provincia di Napoli
Roma, 5 gennaio 2024 – “Noi veniamo un tempo nel quale in Italia si sono moltiplicate una serie di zone franche, nelle quali lo Stato ha indietreggiato sempre di più, facendo finta di non vedere ciò che accadeva, decidendo che fosse più facile e più agevole voltarsi dall’altra parte rispetto ad impattare la questione. Questo ha fatto sì che ci sono stati dei cittadini che in questi anni non avevano neanche lontanamente i diritti di tutti gli altri e che lo Stato perdesse terreno e credibilità. Ora ce ne sono diverse di queste periferie e di queste realtà, che io non posso affrontare tutte insieme e non è la promessa facile che ho fatto. La promessa che ho fatto, che non è facile, è dimostrare che si può invertire la rotta, se lo Stato ci si mette a lavorare e lo fa con continuità, non con un’iniziativa spot. Noi tutte le settimane facciamo una riunione su Caivano e facciamo il punto di ciò che sta accadendo”. A dirlo la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa di fine anno tenutasi solo ieri (dopo due rinvii per problemi di salute, ndr) alla Camera dei Deputati.
“A Caivano – ha spiegato – c’è una presenza costante del Governo. Questo non è un lavoro che si fa semplicemente mandando più poliziotti, più insegnanti, più funzionari per far lavorare il comune commissariato o i giudici del tribunale competente che non hanno il personale per poter evadere le cause che hanno. Si tratta di un lavoro che funziona se fai tutto insieme e molto di più. E ci sta dando qualche soddisfazione, anche se è presto ancora. Stiamo procedendo nei tempi e anche con qualche anticipo, penso ad esempio alla posa della prima pietra del Centro Delphinia, penso al fatto che abbiamo sgomberato 300 metri cubi di detriti e rifiuti a tempo di record. Nel fare cose semplici, abbiamo restituito diritti banali che alcuni cittadini non avevano. Mi ha colpito moltissimo l’immagine della mamma che può portare suo figlio al parco. Perché ci sono dei posti dove tu non puoi portare tuo figlio al parco”.
“Che cosa si può fare con Caivano: da una parte si può dimostrare che non era la scelta giusta voltarsi dall’altra parte perché tanto non era una cosa risolvibile, e mentre si fa questo lavoro per Caivano, produciamo le norme che servono per tutte le altre zone che sono nella stessa situazione. E penso che se alla fine di questo percorso riuscissimo a trasformare quelli che erano territori famosi per la cronaca in modelli, noi possiamo fare una rivoluzione straordinaria sulle periferie di questa nostra nazione. Ma se non si comincia da qualche parte o si prova a fare tutto allo stesso momento, probabilmente non si riesce. Se si comincia da qualche parte e si mette cuore e anima – conclude la premier nel suo passaggio sul comune napoletano –, io penso che i risultati arrivino e che questo possa essere di insegnamento, poi, a chi dovesse arrivare domani, dimostrare che si poteva fare”.