Il governatore si è detto pronto a ricorrere alla Corte Costituzionale qualora il disegno di legge Calderoli passasse, perché sarebbe “a rischio l’Unità d’Italia”
“Sono pronto a confrontarmi con tutti, ma non sono più disposto ad accettare campagne di falsificazione. La lagna la fanno al Nord quando dicono che il Sud è la palla al piede per lo sviluppo economico dell’Italia. Io non trasmetto lamentele, ma rilevo le contraddizioni insopportabili di questo disegno di legge, che ne fanno una legge truffa”. A dirlo il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Santa Lucia sul tema dell’autonomia differenziata.
De Luca, con alle spalle un cartello nel quale si legge Italia spaccata, Sud tradito, ha promesso un ricorso alla Corte Costituzionale e una campagna di mobilitazione da parte della Regione Campania qualora la legge sull’autonomia venisse approvata. “La Nazione la stanno facendo morire. Noi non parliamo in continuazione di Nazione, ma la difendiamo – spiega –. Presenteremo altre iniziative che coinvolgeranno gli Enti locali, senza il coinvolgimento dei quali questa riforma non ha senso di esistere. Un’altra iniziativa sarà rivolta a una mobilitazione del mondo della cultura e della scuola, per difendere l’Unità d’Italia. Il blocco dei fondi Sviluppo e Coesione sta creando un danno enorme alla programmazione culturale. È tutto bloccato, è una vergogna. Una terza iniziativa sarà rivolta al mondo delle imprese e del lavoro. Rischiamo di perdere tre anni di tempo senza creare cantieri e lavori. Quando vedo il ministro Fitto non capisco cosa dica, sembra un prete spretato. Un’altra iniziativa sarà dedicata al tema della burocrazia zero. Questo Paese va liberato dalla palude burocratica che lo attanaglia. Infine ci prepariamo ad un ricorso alla Corte Costituzionale se le cose vanno avanti così”.
“C’è un articolo sostanziale della Costituzione che garantisce l’uguaglianza dei cittadini che viene violato con questa riforma. È a rischio l’Unità d’Italia. Ci prepariamo a una ‘guerra’ su tutti i campi. Giudiziaria e non solo – prosegue il governatore –. Noi riteniamo che ci sia materia per ricorrere alla Corte Costituzionale. Faremo di tutto. Se vanno avanti comunque, siamo pronti anche ad un referendum, ma vorremmo anticipare le cose. Dovremo aspettare un testo definitivo e l’approvazione finale della legge per presentare il ricorso, ma ci prepariamo da subito per essere pronti un minuto dopo a far partire il ricorso”.
De Luca nel corso della conferenza stampa, per sostenere la sua tesi, ha ricordato come finora ad essere danneggiate dal punto di vista dei servizi siano state le Regioni meridionali, parlando della mancanza di fondi sufficienti per la sanità. “Un cittadino campano riceve ogni anno 5000 euro in meno rispetto a uno del Nord. Ci vorrebbero 30 miliardi di euro in più per equiparare la spesa pubblica della Campania a quella di una regione del Centro Nord. Per quanto riguarda la sanità, la Campania riceve il 30% in meno di risorse – ricorda –. La Lombardia ha oltre 40mila posti letto nelle strutture ospedaliere pubbliche, noi poco più di 12mila”.
“Quando qualcuno dal Nord viene qui a fare inchieste e servizi, riprendendo le barelle, – insiste De Luca – prima di aprire bocca deve dire qual è la differenza di distribuzione dei posti letto tra Sud e Nord. Sono dati vergognosi per l’Italia, che si traducono con il tradimento del dettato costituzionale dell’uguaglianza dei diritti dei cittadini per l’assistenza sanitaria. Noi gestiamo la nostra sanità con 10/15mila dipendenti in meno. Sono dati drammatici. Non elenco, poi, i dati per l’occupazione e reddito pro capite che sono dello stesso tenore”.