Bradisismo nei Campi Flegrei, le istituzioni incontrano i cittadini

Fabio Ciciliano, Capo del Dipartimento della Protezione Civile nazionale: “Con una scossa di quinto grado cadono i palazzi e conto i morti”

Pozzuoli – l 18 febbraio 2025 presso la sede della Protezione Civile di Pozzuoli, situata a Monterusciello si è tenuto un incontro. organizzato in collaborazione tra il Comune di Pozzuoli, la Regione Campania e il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, che ha visto la partecipazione di importanti figure istituzionali e scientifiche. Tra i relatori spiccavano il prefetto di Napoli Michele Di Bari, il Capo del Dipartimento della Protezione Civile nazionale Fabio Ciciliano, il direttore della Protezione Civile regionale Italo Giulivo e il direttore dell’Osservatorio Vesuviano Mauro Di Vito. Anche altri rappresentanti, come la direttrice del Dipartimento Vulcani dell’INGV, hanno contribuito a fornire una panoramica completa della situazione. Presenti i sindaci di Pozzuoli Gigi Manzoni, Bacoli Josi Gerardo Della Ragione e Napoli Gaetano Manfredi.

Durante l’incontro, si è discusso approfonditamente delle possibili conseguenze di un eventuale aumento dell’attività sismica. In particolare, alla domanda su cosa accadrebbe in caso di una scossa di magnitudo 5, il Capo del Dipartimento, Fabio Ciciliano, ha risposto in maniera diretta e allarmistica: “Con una scossa di quinto grado cadono i palazzi e conto i morti”.

Questa affermazione, sebbene intesa a sottolineare la gravità dei rischi in presenza di eventi sismici di maggiore intensità, ha suscitato forti reazioni: da una parte, alcuni cittadini e gruppi di pressione hanno ritenuto la dichiarazione troppo drammatica, mentre dall’altra parte le istituzioni hanno ribadito la necessità di prepararsi e di applicare in maniera tempestiva i piani di emergenza. Il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, Mauro Di Vito, ha contribuito a contestualizzare il fenomeno, evidenziando che il monitoraggio continuo – attivo 24 ore su 24 – non ha rilevato segnali imminenti di eruzione. Secondo Di Vito, il bradisismo attuale, sebbene in una fase di lento sollevamento, è un processo ciclico e ben documentato che, finora, non presagisce eventi catastrofici. Le numerose micro-scosse registrate, sebbene frequenti, sono in gran parte di bassa magnitudo e rientrano nei parametri di attività abituale dell’area.

Misure di sicurezza e piani di intervento – In risposta alle preoccupazioni espresse durante l’incontro, le autorità hanno illustrato le misure già adottate e quelle in programma per tutelare la popolazione. Tra queste: Screening sismico degli edifici privati: Un’analisi approfondita per valutare la vulnerabilità degli stabili e definire le priorità per gli interventi di messa in sicurezza.
Piani di emergenza e vie di fuga: L’implementazione di percorsi di evacuazione e la realizzazione di infrastrutture dedicate a garantire un rapido esodo in caso di necessità.
Fondi dedicati: Sono stati stanziati significativi finanziamenti per il rafforzamento degli edifici pubblici e per l’adeguamento sismico delle strutture critiche, con particolare attenzione a scuole, ospedali e altre infrastrutture essenziali.

L’incontro ha sottolineato l’importanza di una comunicazione trasparente e del dialogo tra istituzioni, esperti e cittadini. Mentre alcune dichiarazioni hanno alimentato il clima di allarme, esse hanno anche stimolato una riflessione collettiva sulla necessità di adottare misure concrete e tempestive. Il coinvolgimento attivo della cittadinanza – che ha seguito l’evento in presenza e online – dimostra come il tema del bradisismo sia al centro dell’attenzione pubblica e richieda una gestione coordinata e multidisciplinare. Il costante monitoraggio e la collaborazione tra enti di ricerca, Protezione Civile e amministrazioni locali rimangono la chiave per affrontare con serietà e competenza le sfide poste dal bradisismo, salvaguardando il patrimonio storico e l’incolumità dei cittadini in uno dei territori più complessi dal punto di vista geologico in Italia.

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