Torna a tremare la terra ai Campi Flegrei: crolla un costone, paura ma nessun danno

Il terremoto di magnitudo 4.6 del 30 giugno, la più intensa registrata dal 1983, provoca il cedimento del costone sull’isolotto di Punta Pennata a Bacoli; non si registrano feriti né danni strutturali significativi

Un sisma che riporta alla memoria il 1983 – Lunedì 30 giugno 2025, alle 12:47, un violento terremoto di magnitudo 4.6, con epicentro nel tratto costiero di Bacoli/Punta Pennata a circa 4–5 km di profondità, è tornato a scuotere l’area dei Campi Flegrei. Si tratta della scossa più forte registrata in questa zona dal 1983, quando il movimento bradisismico raggiunse livelli record.

Il cedimento del costone: un’immagine drammatica, ma senza feriti – L’onda sismica ha causato il cedimento di un costone roccioso sull’isolotto di Punta Pennata, ripreso in diretta da un’imbarcazione nelle vicinanze. L’area, frequentata da bagnanti e imbarcazioni, era però completamente sgombra al momento del crollo, evitando così qualsiasi conseguenza per le persone.

Sciame sismico e sollevamento del suolo: il bradisismo non dà tregua – Il sisma si inserisce in un trend di riattivazione del bradisismo che vede da mesi una ripresa del sollevamento del terreno (ora intorno a 1,5 cm al mese) insieme a una sequenza di scosse di entità crescente. L’Osservatorio Vesuviano monitora costantemente la situazione, senza finora segnalare variazioni nei parametri geochimici o segnali imminenti di eruzione vulcanica.

Timori fra la popolazione, ma nessun allarme immediato – Il terremoto è stato chiaramente avvertito nell’intera area flegrea e nella città di Napoli, provocando paura tra gli abitanti, specialmente nei quartieri occidentali e nei pressi delle scuole, alcune delle quali hanno sospeso le attività momentaneamente. Tuttavia, le verifiche dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile confermano assenza di danni significativi e nessun ferito.

Cosa ci dice la storia del bradisismo – Il fenomeno dei Campi Flegrei è caratterizzato da fasi alternate di sollevamento e abbassamento della crosta terrestre. L’attuale fase ascendente, iniziata nel 2005, ha registrato momenti particolarmente intensi tra il 1983–84, con ben 16.000 micro-scosse quotidiane, e ora nuovamente dal 2023. Nonostante la crescente attività, gli esperti sottolineano che non esistono al momento indicatori di una eruzione imminente, anche se il rischio rimane costantemente sotto sorveglianza scientifica.

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