I vertici di SoReSa rinviati a giudizio. A gennaio prossimo si valuteranno appalti per 15 milioni di euro

Il 15 novembre, il Giudice per le udienze preliminari, Alessandro Buccino Grimaldi, ha disposto il rinvio a giudizio per i vertici e funzionari della SoReSa, la società regionale per la sanità, e per i manager privati coinvolti nell’inchiesta sull’appalto per la fornitura di 18 macchinari per la Tac destinati alle Asl di Napoli, con l’accusa di turbativa di gara.

L’inchiesta, coordinata dal Procuratore aggiunto del pool reati contro la Pubblica Amministrazione, Francesco Greco, è svolta al fine di chiarire le presunte irregolarità per la gara di appalto che è servita all’acquisto di 18 apparecchiature per Tac per un importo di 14,8 milioni di euro, aggiudicata all’unica società partecipante, la G.E. Medical System.

La Toshiba Medical System Srl si è costituita parte civile nel processo come parte lesa, in quanto proprio le irregolarità delle procedure di gara, l’avrebbero esclusa illegittimamente alla partecipazione alla gara stessa. La prima udienza del dibattimento è fissata per il 29 gennaio del prossimo anno e vedrà imputato, in prima linea, il Direttore generale della SoReSa, Francesco Tancredi, nonché tutti i responsabili che hanno partecipato alla realizzazione della gara e alla sua aggiudicazione alla G.M. Medical System. L’inchiesta portata avanti in questi due anni dal pool mani pulite della Procura di Napoli, con a capo Francesco Greco, attraverso le indagini del Pm Graziella Arlomede, si è svolta su diversi fronti e più piste.

Infatti, già a fine luglio del 2011, fu ascoltato in Procura, come testimone, il presidente della Federfarma di Napoli Michele Di Iorio. In quella sede, si passò all’accertamento della regolarità nelle procedure di assegnazione della gara d’appalto per la distribuzione, in Campania, dei kit salvavita per diabetici, aggiudicata alla ditta privata De Rosa, per una somma di circa 50 milioni di euro (vai all’ articolo).

In uno strano gioco delle parti, in cui tutti accusano l’altro e ognuno sembra avere delle responsabilità in inchieste e accertamenti giudiziari, la Regione Campania è attualmente il perno su cui girano tutte le accuse. Le perquisizioni sono passate dagli uffici della Regione, a quelli della SoReSa, centrale unica per la sanità regionale, arrivando alle indagini in corso nei confronti dei consiglieri regionali.

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