Sono 520 mila i lavoratori in cassa integrazione, a zero ore, conteggiati da gennaio a novembre 2012. A renderlo noto è la CGIL che, col rapporto di novembre elaborato sulla base dei dati Inps dall’osservatorio Cig del sindacato, comunica che ammonta ad oltre 3,8 miliardi la decurtazione del reddito al netto delle tasse, circa 7400 euro in meno in tasca a ogni singolo lavoratore.
Per chi si trova ad affrontare l’incubo della cassa integrazione, c’è innanzitutto la paura di non essere reintegrato al lavoro. Inoltre, i lavoratori percepiscono un assegno dall’Inps che non sempre è puntuale mentre il reddito, ridotto improvvisamente, non è più sufficiente per le spese che una famiglia media sostiene tra affitto o mutuo, vitto, figli.
Nel 2012 le ore di cassa integrazione superano il miliardo, un andamento negativo che sembra non avere una conclusione. E’ dal 2010 che le aziende italiane non trovano altra soluzione alla crisi e la speranza è che per il 2013 si dissolva il timore che non ci siano più fondi per finanziare gli ammortizzatori sociali.
La legge di stabilità non garantirebbe la copertura necessaria alla cassa integrazione in deroga, per questo la CGIL denuncia “l’insufficienza delle risorse” e rivendica “la necessità di reperire nuove coperture” altrimenti c‘è il rischio che i fondi basteranno a coprire solo i primi mesi del 2013. A fronte dei 2 milioni finanziati nel 2012, è impensabile che il milione di euro stanziato per il 2013 possa essere sufficiente.
La cassa integrazione è uno strumento che permette di garantire ai lavoratori, nel migliore dei casi, l’80% dello stipendio. Si applica in quelle situazioni in cui le aziende sono o in difficoltà economica, o che dichiarano fallimento e viene richiesta, nella misura in cui la legge lo consente, per tipologia e a seconda del numero dei dipendenti. La riforma del lavoro del Ministro Elsa Fornero, rivoluzionerà il sistema degli ammortizzatori sociali e il rischio è che gli svantaggi siano superiori alle promesse del Ministro.
L’ASPI, Assicurazione Sociale per l’Impiego, sostituirà, dal 2017, l’indennità di mobilità e disoccupazione ordinaria e la cassa integrazione in deroga prevista per le aziende con meno di 15 dipendenti. L’accesso alla cassa integrazione ordinaria non viene modificato, ma quella straordinaria non sarà più concessa per cessazione di attività. Dicevamo sorridendo: “il business degli alimentari non va mai in crisi” e invece due colossi come la Despar Campania e l’ALVI sono falliti in Campania nel 2010. Ancora “il servizio pubblico garantisce il posto fisso” e il pensiero va immediatamente ai lavoratori di EavBUS e CSTP.