Il Napoli pareggia al Franchi di Firenze per 1-1. I gol tutti nel primo tempo: prima Roncaglia, poi Cavani. Gli azzurri al secondo posto insieme alla Lazio a meno cinque dalla Juve.
FORMAZIONI. Solito Napoli che parte ancora con Britos al centro della difesa nonostante Cannavaro sia ormai arruolabile e preferisce Pandev a Insigne. Del resto la Fiorentina è una squadra che sa giocare a calcio, baricentro alto, molto propositiva, tanto possesso e tanti uomini nella metà campo avversaria. Una squadra che, insomma, soffre il contropiede: di qui la scelta di Pandev pronto a innescare Cavani sul modello che aveva schiantato la Roma al San Paolo.
DE SANCTIS. Inutile sottolineare l’errore dilettantistico nell’incapacità di valutare un innocuo lancio a campanile dalla metà campo avversaria. E’ più utile a nostro avviso sottolineare altro: la tanto osannata Fiorentina quante occasioni pericolose ha creato? Ben poche ne ricordiamo. E se non De Sanctis non avesse fatto quello che ha fatto, forse, il Napoli non avrebbe preso gol.
PANDEV. La scelta di Pandev al posto di Insigne è lucidissima data la propensione a scoprirsi della Fiorentina e la qualità del macedone nell’innescare Cavani in contropiede. Ma se non fosse per la parata di Neto sul suo colpo di testa nel secondo tempo, ci potremmo chiedere se Pandev ha giocato. Prova impalpabile la sua, oscure le ragioni che lo hanno tenuto in campo per 90 minuti. Dieci minuti a Calaiò è chiedere troppo?
GIOCO. Il problema del gioco si lega al mostruoso (ormai centenario) Cavani. Problema per modo di dire, anzi, se vogliamo divertirci a trovare un problema lo possiamo individuare nella disparità tra Cavani e i compagni. Disparità che si dovrebbe ridurre con il gioco, la manovra e qualche idea tattica in più. Ma la mossa che Mazzarri aveva preparato era il contropiede (!) e dunque Cavani fa a sportellate, crea spazi, apre e chiude la difesa viola a suo piacimento, ma nessuno dei compagni è in grado di metterlo in condizione di segnare. Non è un caso che il gol arrivi da palla ferma e che una qualità e una varietà maggiori nel gioco d’attacco siano necessarie.
CONDIZIONI. Alla fine rimane la soddisfazione di un buon punto su un campo dove ben pochi vinceranno. E rimane l’idea di una partita incompiuta: la Fiorentina ben organizzata cui sono venute meno le gambe, il Napoli con tanta corsa ma con assai poche idee di gioco.