Alessandra Clemente e Carmine Piscopo. I nuovi assessori al comune di Napoli.

Clemente e PiscopoIl sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il 29 gennaio, ha presentato i due nuovi assessori che sostituiranno rispettivamente Alberto Lucarelli e Sergio D’Angelo, dimessi perché candidati alle prossime elezioni politiche nelle liste di Rivoluzione Civile. A Palazzo San Giacomo, De Magistris, ha presentato Alessandra Clemente e Carmine Piscopo nel corso della conferenza stampa, dando così il via alla “fase nuova” per la giunta comunale di Napoli, che tra l’altro, nella serata del 28 gennaio, ha anche approvato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale.

Due nuovi volti, quindi, per la giunta di De Magistris, che vuole lanciare “un segnale importante” soprattutto con l’assessore Alessandra Clemente, figlia di Silvia Ruotolo, vittima innocente della camorra, a cui darà la delega alle politiche giovanili. Clemente, che ha 26 anni e fa parte dell’associazione Libera, ha perso sua madre l’11 giugno 1997, uccisa da un proiettile destinato al boss di camorra Luigi Cimmino, alla Salita Arenella di Napoli.

A Piscopo vanno le deleghe alle politiche urbane, beni comuni, democrazia partecipativa, edilizia pubblica e beni confiscati. Piscopo è già presidente della Commissione edilizia integrata del comune ed è professore alla Federico II di Napoli  nella facoltà di Architettura.

De Magistris, con questi due nuovi assessori, vuole portare una ventata di novità, rinnovare e ringiovanire la giunta per allargare il suo consenso politico su nuovi fronti: “Ci vogliamo aprire ancora di più alla città soprattutto ai giovani, con un assessorato dedicato alla creatività e all’innovazione propria dei giovani. Abbiamo affidato un ruolo politico senza precendenti a due persone giovani, che non vengono dai partiti.”

Intanto, con il nuovo piano di riequilibrio finanziario, si stabiliscono le basi solide al di là dei buoni propositi in attesa dell’operato degli assessori Clemente e Piscopo, infatti, nelle casse del comune, arriveranno 280 milioni di euro, da restituire in dieci anni. Il comune s’indebita e per far fronte al prestito sarà aumentato l’Imu, sarà dismesso il patrimonio immobiliare, saranno nazionalizzate le società partecipate e ancora, saranno ridotte le spese del personale.

De Magistris ha dichiarato: “È una pagina storica, comincia un’epoca che ci porterà definitivamente fuori dal tunnel”. Speriamo che non sia l’inizio del baratro.

FOTO: tratta da Repubblica Napoli

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