Ristabilita la centralità del CCNL, rafforzate le clausole sociali e l’occupazione in Campania.
Di Gianluca Daniele, Segretario Cgil Napoli.
Nella mattinata del 1 febbraio, dopo oltre 24 ore di trattativa ed una vertenza a supporto della quale si sono fatti due scioperi nazionali, manifestazioni regionali e una nazionale, si è firmata unitariamente (Cgil, Cisl e Uil), l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto delle Telecomunicazioni, scaduto il 31 dicembre 2011.
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale delle Telecomunicazioni rappresenta un segnale importante per la nostra regione e la nostra città in un momento di grave crisi economica, in quanto esprime un elemento fondamentale di recupero salariale per i tantissimi lavoratori del settore. La parte economica del rinnovo prevede, infatti, un aumento al 5 livello di 135 euro.
Questo rinnovo dimostra la centralità del Contratto Nazionale di Lavoro, non solo in quanto elemento regolatore del salario, ma anche per quanto concerne i diritti e le clausole sociali, portando con sé un forte elemento di salvaguardia e di coesione sociale. L’ipotesi di accordo, tra le altre cose, incide significativamente sul livello dei diritti dei lavoratori che operano in appalto, creando deterrenti e sfavorendo il ricorso a cessioni di rami d’azienda o cambi di appalto finalizzati a comprimere il salario dei lavoratori. È previsto, infatti, l’obbligo per le aziende di appaltare solo ad aziende che garantiscano solidità finanziaria, un portafoglio clienti diversificato e che applichino il contratto delle TLC o un contratto nazionale complessivamente equivalente. Si impedirà, così, il dumping contrattuale e la relativa compressione dei diritti e del salario dei lavoratori occupati.
Gli interventi introdotti con questo rinnovo contrattuale agiscono direttamente su un settore strategico per Napoli e la Campania, attraverso il rafforzamento di elementi di sviluppo del settore come le reti e le infrastrutture su cui anche le istituzioni locali dovrebbero puntare maggiormente. Infatti, il settore delle telecomunicazioni ed in generale dell’Information Communication Technology può rappresentare per la nostra città e regione una grande opportunità a condizione che la Regione Campania ne comprenda l’importanza, sia per lo sviluppo delle infrastrutture immateriali che per il perseguimento degli obiettivi fissati nell’agenda digitale, così come individuati dal ministro Barca. Infatti, per la nostra regione e per il Mezzogiorno, lo sviluppo della rete di nuova generazione e l’abbattimento del digital divide, attraverso la diffusione della banda ultralarga, possono diventare elementi fondanti di una valorizzazione della nostra economia e della crescita di un’occupazione di qualità.
Se approvato dai lavoratori, attraverso il percorso democratico di validazione previsto, l’accordo semplificherà la giungla di flessibilità oggi utilizzate dai call center che ricadono pesantemente sulle condizioni di vita dei lavoratori costituendo un importante elemento per la stabilizzazione del lavoro precario.
Infine, la chiusura del Contratto Nazionale in una fase così difficile dell’economia del paese e di grandi divisioni sindacali, rappresenta anche un segnale della necessità di valorizzare la funzione contrattuale del sindacato, in grado, attraverso la contrattazione collettiva, di regolare le grandi questioni del lavoro: il salario, l’organizzazione del lavoro, gli orari, la flessibilità e la stabilità del contratto a tempo indeterminato.