L’umile servo nella vigna del Signore lascia. Papa Ratzinger si dimette.

ratzinger_papaIl Papa Benedetto XVI, ha annunciato la sua decisione di lasciare il pontificato durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto (che diverranno santi il 12 maggio, ndr).

Il 28 febbraio alle ore 20,00 il soglio pontificio resterà vacante. Sarà convocato il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice nel mese di marzo. Le ragioni delle sue dimissioni, nel testo recitato in latino, includono la salute per l’età avanzata e pertanto il mancato vigore nel corpo e nell’anima necessari per governare la barca di San Pietro in questo mondo: ”soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede”.

La notizia inaspettata per gli ambienti vaticani ha lasciato sorprese anche tutte le cancellerie mondiali che si sono alternate nell’esprimere solidarietà e ringraziamenti per questo Papa coraggioso con alto senso di responsabilità ed altrettanto umano.

Joseph Aloisius Ratzinger 86 anni il prossimo 16 aprile, era stato eletto papa dal conclave il 19 aprile 2005 dopo la morte di Giovanni Paolo II. Il suo pontificato durerà così 94 mesi.

Il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Federico Lombardi, ha risposto alle domande tra le quali una inerente il prossimo luogo di soggiorno del cardinale Ratzinger cioè sul colle vaticano luogo dell’ex convento delle clarisse per ritirarsi ad una vita di preghiera e di riflessione. Inoltre rassicura che le celebrazioni pasquali saranno quelle classiche, ma con il nuovo Papa, commentando che questo è una ipotesi e non un annuncio.

Nella storia della Chiesa, sono cinque i pontefici che hanno abdicato, per scelta o per costrizione: Clemente I, papa Ponziano, Benedetto IX, Celestino V 1294 e Gregorio XII nel 1415. In particolar modo viene citato Celestino V in queste ore per una scelta simile a quella presa da Benedetto XVI.

Qualcosa nell’aria c’era già da qualche anno, specialmente nel libro Luce del Mondo uscito nel novembre del 2010 dove scrive: “Quando un Papa giunge alla chiara consapevolezza di non essere più in grado fisicamente, mentalmente e spiritualmente di svolgere l’incarico affidatogli, allora ha il diritto e in talune circostanze anche il dovere di dimettersi”. Questa papa soprannominato “papa del gran rifiuto” è in realtà “l’umile servo nella vigna del Signore” come aveva detto nel suo discorso inaugurale , dove la sua umiltà viene fuori spogliandosi dagli abiti del successore di Pietro e come ha detto il 4 marzo 2011 ai fedeli di una parrocchia romana: “L’ultima istanza è il Signore”.

 

 

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