Roberto Andò, allievo dell’illustre regista e sceneggiatore napoletano Francesco Rosi, torna nelle sale dal 14 febbraio con il film Viva la libertà.
La prima apparizione risale al 1995 con il lungometraggio Diario senza date, protagonista Bruno Ganz, ma il vero esordio sarà nel 1999, con l’uscita nelle sale de Il manoscritto del Principe, incentrato sulla vita di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, interpretato da Michel Bouquet e Jeanne Moreau che gli valse il Nastro d’Argento, il Premio Fellini, il Premio Sergio Leone e una nomination al David di Donatello. Gli ultimi suoi lavori sono Sotto falso nome, presentato a Cannes nel 2004, e Viaggio segreto, presentato al Festival Internazionale del Cinema di Roma nel 2006.
Con Viva la libertà, Andò, riadatta per il grande schermo il suo romanzo Il trono vuoto edito da Bompiani. Il film, interpretato da un grande Toni Servillo e da Valerio Mastrandrea, racconta la vicenda dell’importante uomo politico Enrico Olivieri, che sparisce subito dopo essere stato pubblicamente contestato, venendo sostituito dal suo gemello, il folle filosofo Giovanni Ernani. La follia di Ernani è in realtà saggezza e spessore morale, quello che ci vuole per portare una nuova ventata di ossigeno al maggior partito di opposizione di cui è Segretario.
Un film del genere non poteva essere più azzeccato nell’incertezza elettorale che stiamo vivendo oggi. Sulla scia delle maggiori pellicole cinematografiche che hanno scandito gli ultimi anni, puntando i riflettori sulla nostra scena politica e denunciando la situazione di degrado in cui essa versa, Viva la libertà mette a nudo le nostre aspirazioni per il futuro che, anche nel film non mancano di scontrarsi con la dura realtà, con il compromesso inevitabile tra l’utopia democratica della repubblica ideale e l’irrimediabile contingenza, contrastabile solo con una sana follia.
Toni Servillo, attore napoletano, eccellente interprete dei film: È stato il figlio, di Daniele Ciprì e Bella addormentata, di Marco Bellocchio nelle sale lo scorso anno, torna più versatile e comunicativo che mai, sfruttando tutta la sua mimica ed esperienza teatrale, in un film serio e divertente allo stesso tempo, ricco di satira, ma soprattutto di critica.