Sabato 23 febbraio 2013 è morto Arafat Jaradat, prigioniero palestinese di 30 anni. L’intelligence israeliana afferma che il decesso sia avvenuto per cause naturali: arresto cardiaco. Mentre fonti palestinesi denunciano che Arafat, padre di due figli, sia deceduto durante un interrogatorio e in seguito a torture subite nel carcere di Megiddo, dove era detenuto per aver lanciato sassi contro forze armate israeliane, durante una manifestazione per contestare l’occupazione illegale di Israele dei territori palestinesi.
Arafat, nel 1990, quando aveva poco meno di 10 anni, fece parte di una delegazione di pace palestinese in visita in Italia, a Napoli precisamente, dove insieme ad altri 9 piccoli e giovani palestinesi venne accolto con affetto e solidarietà. Intanto nelle carceri israeliane, per protesta contro l’omicidio di Arafat, circa 4.500 detenuti palestinesi hanno cominciato uno sciopero della fame. E ad Hebron, in Cisgiordania, sono scoppiate violenze e scontri tra la popolazione palestinese e soldati israeliani.
A Megiddo, dove sarebbe stato assassinato Arafat Jaradat, secondo alcune interpretazioni della Bibbia cristiana, dovrebbe svolgersi l’Armageddon (deriva dal nome del posto in ebraico antico: Har Məgiddô, ndr): battaglia finale tra le forze condotte da Cristo e quelle condotte da Satana.