Il Napoli perde 2-0 contro il Chievo a Verona. I gol nel primo tempo, nella ripresa Cavani sbaglia il rigore che avrebbe riaperto la partita. Il Napoli perde definitivamente il treno scudetto ed è a + 2 sul terzo posto da difendere con le unghie e con i denti. Tra le inseguitrici vincono Milan e Fiorentina, rimangono ferme Inter e Lazio.
FORMAZIONE. Difesa senza Cannavaro e Britos (dentro Rolando e Gamberini), centrocampo classico e in attacco Insigne al posto di Pandev. Il Chievo con la difesa a cinque e due attaccanti molto mobili che, a turno, ripiegavano fino alla propria tre quarti.
TIRO-GOL. Mazzarri ha più volte parlato di sfortuna, e, a dire il vero, una piccola parte di sfortuna c’è. Ci riferiamo, ad esempio, al fatto che non è la prima volta che il Napoli prende gol al primo tiro in porta avversario. E se ci aggiungiamo che il tiro è partito da 40 metri e non dai piedi di un goleador è lecito pensare anche alla mala sorte. Quello che non è lecito è, invece, crogiolarsi nella mala sorte e nel periodo nero che, oggettivamente, il Napoli sta vivendo.
EPISODI. Gli episodi valgono fino a un certo punto. Ieri, ad esempio: il Chievo ha segnato al primo tiro in porta e, aggiungiamocelo, anche con tanta fortuna. Il Napoli ha alzato il suo baricentro e il Chievo ha colpito in contropiede. E poi? E poi il Napoli ha continuano a ruminare gioco senza strappi, con tono monocorde e quasi indolente. Per carità, l’impegno de giocatori va riconosciuto, ma un’idea nuova di gioco?
TATTICA. Il Chievo ieri ha vinto come di solito vince, o vinceva, il Napoli: meno possesso, meno angoli, meno occasioni e un contropiede. Il problema è che il Napoli ha anche aumentato il possesso palla, ma, a parere nostro, manca un’idea di gioco in fase offensiva. Il Napoli, nella storia di Mazzarri, è pericoloso con le ripartenze e con il gioco sulle fasce. Basta, se escludiamo i lampi di Cavani e Hamsik. E ormai lo sanno tutti che l’unico errore da non fare contro Mazzarri è concedergli il contropiede, quindi, bloccando le fasce e riducendo lo spazio tra proprio centrocampo e difesa, Mazzarri non ha altre soluzioni tattiche.
SINGOLI. Un momento di flessione per il top player Cavani ci può stare, ma preoccupa di più come, venuto meno, momentaneamente, il rendimento del Matador, anche i suoi compagni – di reparto e non – ne risentono in modo massiccio.
OBIETTIVI. Mazzarri sostiene che il suo obiettivo è arrivare tra i primi cinque, ma il suo datore di lavoro, il presidente De Laurenitiis, a più riprese ha dichiarato che “il Napoli quest’anno deve arrivare secondo, perché chi arriva secondo, può arrivare anche primo”. Il Napoli, ad oggi è secondo, quindi non fasciamoci la testa prima di rompercela.