La Mediazione familiare. Rimedio per la salvaguardia della bigenitorialità.

avvocato-rispondeSono separato da oltre 4 anni. Inizialmente, a causa dell’elevata conflittualità personale tra me e la mia ex moglie e dell’impossibilità di trovare accordi sia sull’affidamento di nostro figlio, minore di 10 anni, sia sulla quota del mantenimento da corrispondere, avevo intrapreso una separazione giudiziale. Percorso che abbandonavo, preferendo la separazione consensuale, per evitare le tipiche tensioni emotive di un processo. Oggi quel clima di intollerabilità tra me e la mia ex permane, con conseguenze dannose sulla crescita di nostro figlio che, oltre a subire i nostri continui litigi, viene strumentalizzato dalla madre per rivendicare i propri interessi sia economici che personali. Gradirei sapere se, nell’esclusivo interesse del bambino, la terapia di coppia potrebbe costituire un valido rimedio per superare l’ostilità. Pietro Z.

Gentilissimo lettore, la terapia di coppia è un percorso che viene seguito dai coniugi o conviventi, interessati alla conservazione della continuità relazionale, al fine di superare i momenti critici e le difficoltà che si possono incontrare durante la convivenza. Diversamente, qualora i coniugi siano interessati alla separazione, o siano già separati e/o divorziati, un valido rimedio che li aiuti a superare quello stato di contesa e di incertezza che caratterizza il rapporto, che notoriamente producono effetti pregiudizievoli sullo sviluppo psico/fisico ed educativo dei figli, è rappresentato dalla Mediazione Familiare.

Percorso che prevede l’intervento di un “terzo” professionista, equidistante ed imparziale, privo di poteri decisori, che ha l’obiettivo di rendere la coppia genitoriale, coinvolta nel conflitto, la vera protagonista della futura organizzazione dei legami familiari, negoziando in prima persona accordi condivisi soddisfacenti per sé, ma soprattutto per i figli, il tutto in una ottica di reciproco rispetto e di collaborazione costruttiva. Tale percorso potrebbe costituire per Lei e per l’ “ex” coniuge l’occasione per imparare a distinguere il ruolo genitoriale e quello coniugale che, nel Vostro caso, si sono sovrapposti anziché procedere paralleli. Finalità della mediazione familiare non è rappresentata dalla conciliazione dei coniugi, bensì dalla salvaguardia della bigenitorialità, ossia consentire ai figli di continuare ad avere una relazione duratura ed equilibrata con ciascun genitore. Un percorso di mediazione può essere seguito sia avvalendosi di strutture pubbliche, es. Consultori, ovvero rivolgendosi a professionisti privati.

Avvocato Angela Natale

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