Napoli 20 marzo – Il fondatore di Tiscali Renato Soru ha lanciato Istella il motore di ricerca tutto italiano dove la condivisione è il perno principale. Il progetto durato due anni e costato 15 milioni di euro richiede 500 server e indicizza 4,5 miliardi di pagine Web.
Si possono condividere immagini, video visibili sulla pagina del portale il tutto catalogato per essere reperibile dal web. La privacy è rispettata in quanto l’utente non viene memorizzato. Il controllo sui contenuti è presente per tutelare copyright e tutte le normative esistenti in materia. Interessante il settore scientifico che diviene un vasto archivio con i dati messi disposizione della scienza.
Il guadagno è nella pubblicità i cui proventi stimati sono dell’ordine dei due miliardi e mezzo l’anno come affermano le parole di Soru, dove a chi vuole investire sono vendute le parole chiave e gli open data. L’auspicio del fondatore è la possibilità di creare lavoro in un momento così buio in questo settore per l’Italia che commenta: “Nei momenti di difficoltà abbiamo il dovere di sollevare la testa, guardare cosa sappiamo fare e tornarlo a fare con coraggio. Non bisogna smettere di provare a fare iniziative nostre “.
Renato Soru così spiega il suo progetto: ”Non vogliamo contrastare Google, oggi muoviamo i primi passi con un servizio alternativo e complementare. L’algoritmo alla base di questo motore di ricerca è la qualità e il sapere condiviso e non la popolarità. Istella vuole scandagliare il web nascosto, fatto di archivi e contenuti di inestimabile valore, ma anche il sapere comune per conoscere e condividere la cultura italiana. Dovendosi diversificare da quello di Mountain View, ma anche da altri motori di ricerca Istella punta dunque su contenuti diversi. Verrà dato spazio a quanti più archivi possibili, come quelli – solo per citarne alcuni – dell’Istituto Treccani e del Ministero dei Beni Culturali, ma anche di Blom, l’azienda leader in Italia nel settore del telerilevamento. Ma darà pure la possibilità agli utenti di contribuire e condividere i propri archivi personali perché “ogni vita è un’enciclopedia” sottolinea Soru citando Italo Calvino continuando “La Rete è solo la punta dell’iceberg delle conoscenze italiane. Molte cose non sono indicizzate da Google”.
Istella ha la facoltà di indicizzare 180 paesi oltre l’Italia sempre in primo piano, avendo anche la possibilità di reperire mappe odierne e di cinquanta anni fa grazie alla collaborazione con Nokia e la Compagnia Generale Riprese Aeree.
L’ultima chicca di queso progetto è la possibilità di diventare seguace anzi follower di altri utenti con l’avviso di nuovi contenuti messi in rete da chi si sta seguendo con la possibilità di creare una propria biblioteca digitale e la sua catalogazione.
Due i tasti determinanti: condividi e contribuisci, dove con il primo si mettono in comune immagini ed il secondo dopo la registrazione si possono pubblicare propri documenti.
Una Istella decisamente brillante nel firmamento del web soprattutto perché tutta italiana.