Roma 05 aprile – Regina Bianchi, indimenticabile interprete di “Filumena Marturano”, nella splendida versione teatrale in bianco e nero trasmessa in televisione negli anni ’60, è scomparsa all’età di 92 anni.
L’attrice, di origini francesi, figlia d’arte, calcò il palcoscenico per la prima volta a soli 8 giorni, diventando, ancora minorenne, una presenza significativa delle compagnie teatrali di Raffaele Viviani prima e di Eduardo De Filippo poi.
Solo la vita privata e la scelta di avere due figli la allontanarono, per circa 15 anni, dal palcoscenico; ciò nonostante può vantare al suo attivo splendidi camei (“Gesù di Nazareth” di Zeffirelli, ndr) e ruoli forti sotto la guida di registi del calibro di De Sica, Nanni Loy, i fratelli Taviani, Duccio Tessari.
Quando la radio divenne il focolare attorno al quale si riunivano le famiglie e si sapeva fare cultura, diede la sua voce a Rosa di “Sabato, domenica e lunedì”. Durante il periodo in cui la RAI promosse la divulgazione di sceneggiati a puntate, mirati all’insegnamento della scrittura con programmi come “Non è mai troppo tardi”, portò la prosa di T. Dreiser, con la regia di Anton Giulio Majano, all’attenzione di un pubblico chiaramente scevro da ogni frequentazione teatrale. Da ricordare la sua interpretazione nell’opera “Una tragedia americana”.
Regina Bianchi, visse, da quella grande attrice che era, anche la stagione degli anni Ottanta, periodo in cui Mario Merola, Mario Da Vinci e Nino D’Angelo erano nomi che attiravano spettatori nelle sale e, per conseguenza, richiamavano gli investimenti dei produttori. Recitò in queste pellicole che qualcuno non esitò a definire nazional-popolari, dando comunque il meglio, dando ciò che il ruolo richiedeva, con la professionalità e l’umiltà che sempre l’hanno accompagnata.
Sua, infatti, la frase dedicata ad Eduardo: “Se sono Regina Bianchi lo devo a lui e questo non posso scordarlo”.