Si sono concluse oggi 30 aprile, a Palazzo Madama, le votazioni per la fiducia al nuovo governo. Il largo consenso che ha ottenuto il governo Letta sembrerebbe auspicare buoni propositi per il futuro del Paese. L’organo esecutivo incassa la fiducia con 453 si alla Camera e 233 al Senato.
Letta ora chiede collaborazione al parlamento, “È il momento di attuare riforme” dichiara il neo-premier e ribadisce la necessità di un convegno di riforme. I primi piani del premier saranno l’abolizione della nuova tassa permanente sulla prima casa, l’IMU, e l’aumento dell’ IVA.
Il quesito, però, che si propone è: dove troverà il governo i fondi per l’attuazione di tutte le nuove proposte?
Gli onorevoli non si sono espressi sul punto e non sembra abbiano intenzione di chiarire la questione. Grillo intanto e tutto il M5S gridano all’ “inciucio”, criticando a priori un governo formato da larghe intese tra Pd e Pdl e contrastandolo alla camera con oltre 130 no, a sfavore nel neo-organo esecutivo. Critiche quelle di Grillo, in ogni caso, mai accompagnate da proposte concrete.
È il caso di riflettere sulla questione e chiedersi se riuscirà il nuovo premier con i suoi ministri a risollevare le sorti dell’economia italiana per evitare che il Paese vada in fallimento. Non ci resta che attendere le prime mosse e valutare in nuovo esecutivo.