Napoli, 12 maggio – Il Napoli saluta i suoi tifosi nel migliore dei modi. La vittoria contro il Siena, in rimonta per 2 a 1, è un’istantanea abbastanza fedele della stagione del Napoli. I gol sono di Grillo nel primo tempo e di Cavani e Hamsik nella ripresa.
FORMAZIONI. Il Napoli guarda al turn over per due ragioni: Mazzarri ci terrà a fare una bella figura domenica prossima contro la Roma (sua futura squadra?) e l’ultima in casa è una passerella per molti azzurri. Di qui la scelta in difesa di Grava che scende in campo con la fascia di capitano e di Calaiò. Il difensore casertano lascerà il campo per l’ultima volta nel secondo tempo visibilmente commosso e con maglia di dedica ai tifosi, l’attaccante ex Siena non gioca un granchè ma al momento del cambio è ricoperto di applausi.
SIENA. Onore al Siena che scende in campo già retrocesso e gioca una partita ordinata e gagliarda. Segna e ha tre o quattro occasioni nitide per andare sul doppio vantaggio. Sarà piegato nel finale dal lampo di Hamsik.
MODULO. Il Napoli di sempre con i cambi di sempre: prima 3-4-1-2, poi 4-3-3 (con Insigne per Grava) e poi tutti avanti alla disperata. Dicevamo che la partita di ieri è una fotografia della stagione nel senso che molte volte il Napoli non ha mostrato un gioco vario e convincente oltre al contropiede di Mazzarri. E molte volte, come ieri, sono stati i singoli a portare a casa il risultato.
CAVANI. Ieri il Matador è tornato umano: a fine primo tempo poteva aver segnato quattro nitidi gol (due legni, un errore e una super respinta di Pegolo). Ma, alla fine, ha segnato sempre lui, in mischia dopo traversa di El Kaddouri. El Kaddouri ha giocato bene, ha buoni colpi, discreta personalità e un grosso problema, enorme, insormontabile: dovrebbe scalzare Marek Hamsik.
MERCATO. Gli occhi lucidi di Mazzarri e i gesti di Cavani potrebbero valere più della ragione. Ma non vogliamo illuderci. Il Matador nei gesti ha dimostrato enorme attaccamento alla maglia, nei comportamenti attaccamento a Napoli (ha appena fittato una seconda abitazione a via Posillipo), ma le parole sue e dei suoi compagni delle ultime settimane sembrano annunciare un divorzio. Mazzarri poi potrebbe fare i suoi conti: l’anno prossimo, per onorare la Champions, sarà difficile arrivare nei primi tre e quindi significherebbe non centrare la Champions per l’anno a seguire. Mentre adesso, se andasse via, saluterebbe da vincitore. E, nel caso di Roma o Inter, con un risultato appena decente passerebbe per il salvatore della patri di turno visto l’andamento delle due squadre quest’anno.