Manoj “Night” (Nelliyattu) Shyamalan è un regista visionario e dalla narrazione ammaliante. Ha raggiunto la fama internazionale grazie al sensazionale successo del film candidato all’Oscar, Il sesto senso (1999), con Bruce Willis e il giovanissimo e talentuoso Haley Joel Osment, thriller-horror dai moltplici risvolti psicologici, che sonda l’interiorità umana nel rapporto con la morte attraverso le vicende di un bambino che “vede la gente morta”, aiutato da uno psicanalista dall’esistenza tormentata.
Nato in India, da genitori indiani ma residenti negli Stati Uniti, sin da piccolo enfant prodige, sviluppa una forte passione per la regia, girando filmini amatoriali, che in seguito consacrerà definitivamente iscrivendosi alla Tisch School of Art di Manhattan.
Ottiene un altro grande successo con Signs, film dal tenore un po’ commerciale, ma a tratti introspettivo dove incuriosisce raccontando dell’origine dei famosi cerchi nel grano, opera di alieni dalle intenzioni non molto benevole, puntando lo sguardo sull’interiorità di un Mel Gibson in cerca della fede smarrita. Mentre si apprezzano pellicole originali, ben congeniate e dai cast stellari, come Unbreakable-Il Predestinato (2000) e l’horror psicologico The Village (2004) restano sottotono, secondo la critica, altri film come Lady in the water (2006), piaciuto a molti appassionati di Fantasy, E venne il giorno (2008), horror-catastrofico inconsueto, ma dalla scarsa efficacia, e L’ultimo dominatore dell’aria (2010).
Attendiamo con trepidante aspettativa e voglia di lasciarci ancora stupire, il prossimo film in uscita – per il quale già si sta lavorando al sequel – stavolta di fantascienza con protagonisti Will Smith e suo figlio Jaden: dispersi su un pianeta Terra ormai disabitato e pieno di insidie, affronteranno l’arduo cammino del ricongiungimento, interiore tra padre e figlio e tra loro e la patria lontana, il pianeta Nova Prime.