Il Napoli è una squadra forte. Questo lo scriviamo sempre e i nostri lettori ne conoscono le ragioni, sempre a metà strada tra la realtà dei fatti e l’augurio scaramantico. Del resto chiudere un campionato con circa 20 punti in più rispetto al precedente e l’accesso diretto alla Champions è un ottimo risultato. Quindi, allo stato delle cose, la domanda da porci è secondo noi un po’ diversa: ci potremmo infatti chiedere se il Napoli si sta comportando da squadra forte anche in questa estate.
Le risposte potrebbero essere mille, come anche le domande collegate al nostro interrogativo perché, per fortuna, una scienza esatta che ci dica qual è il comportamento degno di una squadra veramente forte nel calcio non c’è. Perché bisogna fare i conti con i soldi, con le ambizioni dei giocatori, con la crisi e con quei tre o quattro top club che possono spendere quello che vogliono. Proviamo dunque a calcolare su quali di questi elementi generali il Napoli si sta comportando da squadra forte e su quali è carente.
Dal punto di vista della guida tecnica il Napoli ha risposto bene al rifiuto di Mazzarri. Il livornese aveva deciso a luglio scorso che sarebbe andato via e, di certo, lo poteva comunicare prima al presidente. Fatto sta che De Laurentiis ha neutralizzato l’effetto sorpresa affidandosi ai titoli: come dopo Reja scelse Donadoni, ex ct della nazionale, adesso ha scelto il quinto tecnico al mondo per vittorie. Vogliamo fare una battuta? Diciamo che Benitez in cinque mesi di Serie A – la sua esperienza all’Inter – ha vinto il doppio di Mazzarri in 12 anni.
E ne consegue anche il rebus mercato: nel senso che, a nostro avviso, dobbiamo al momento affidarci e fidarci di Benitez, uomo che, di certo, un’impronta forte sul mercato la mette. E dobbiamo pensare che i giocatori scelti da Benitez saranno senza dubbio utili e funzionali al suo progetto. Cavani? Francamente non ce la sentiamo in questo momento di fare previsioni perché, mai come in questo momento, tutto può succedere.