13 luglio – L’incertezza nel nome del Movimento 5 Stelle. Grillo porta i toni delle sue Filippiche macedoni in parlamento. Subito dopo aver incontrato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ecco le dichiarazioni del leader di M5s: “Ho ringraziato Napolitano per la gentile accoglienza e per la sollecitudine – ha detto Grillo -. Gli ho espresso la mia preoccupazione per la condizione economica, sociale e politica del paese. Napolitano è diventato uno scudo, un parafulmine dei partiti che non sono capaci di fare scelte. Doveva e poteva dire no al secondo mandato. Chi oggi è al governo del paese – continua- è responsabile dello sfacelo. Sono gli stessi che hanno distrutto l’economia. Il governo delle larghe intese è stato voluto fortemente dal capo dello Stato e tutela solo lo status quo e gli interessi di Silvio Berlusconi”.
Insomma tutti a difesa del caro buon vecchio Silvio secondo l’ex-comico che avrebbe invitato lo stesso Napolitano ad indire le elezioni anticipate. Persino il Pd che, a suo modo di vedere, avrebbe fatto di tutto per difendere il presidente del Pdl: “Per gli amici del giaguaro, quelli che dovevano smacchiarlo, le leggi che lo riguardano non si applicano e, se si è costretti a farlo, si cambiano”. E’ quanto si legge in un post sul sito di Beppe Grillo in cui si attacca l’atteggiamento del Pd sulla ineleggibilità di Silvio Berlusconi.
“Ineleggibile o incompatibile? Salvare ancora Berlusconi o dopo vent’anni di inciuci dimostrare di essere qualcosa di più di un ectoplasma politico? Questo è il problema per il pdmenoelle. Se sia più nobile d’animo sopportare gli oltraggi dell’opinione pubblica, i sassi e i dardi della propria sepolta coscienza, o buttar fuori dal Parlamento un evasore ineleggibile. Tale dilemma non esiste. Tra Essere e non essere il pdmenoelle ha sempre scelto, in nome di comuni interessi, di non essere”.
Il tono della protesta di Grillo, che storpia Shakespeare, assume i soliti connotati: tante offese, tante illazioni che si potrebbe fare un pasto completo se si potessero mangiare ma di soluzioni non se ne vede nemmeno l’ombra.
Il segretario del pd Guglielmo Epifani che ha prontamente negato che il disegno di legge Mucchetti-Zanda sull’incompatibilità aiuti Silvio Berlusconi. “È un disegno di legge presentato un mese fa, c’è stata un’intervista su un giornale, un fondo in un altro con grandi apprezzamenti”, ha ricordato il segretario del Pd arrivando alla conferenza delle donne del Pd. “Improvvisamente viene tirato fuori e visto come qualcosa che aiuta a Berlusconi. Non serve a questo scopo, ma ad avere anche in Italia una legge di carattere europeo, su un conflitto di interessi moderno visto che quella abbiamo è una legge di 50 anni fa ed è sostanzialmente molto datata”.
Epifani, insomma, giustifica così l’appoggio del Pd alla riforma della legge sul conflitto di interessi, la sensazione è che questa mossa sia stata fatta soltanto per paura che il governo cada.
Ancora una volta la sinistra ha paura delle elezioni e sta facendo di tutto per far continuare il governo Letta. Almeno Epifani per dirlo non è stato costretto a scomodare Shakespeare.