Una passione è costata la vita. Aveva solo 25 anni Andrea Antonelli, il ragazzo morto ieri 21 luglio in seguito ad un incidente motociclistico, avvenuto sul circuito di Mosca durante la settima tappa del mondiale Superbike. Il pilota del Team GoEleven, durante il primo giro di corsa, ha tamponato il collega Roccoli che lo precedeva. Rimasto in pista dopo la caduta, è stato investito in pieno ad una velocità di 250 Km orari dalla moto del connazionale Lorenzo Zanetti. Per il pilota della Kawasaki la corsa in ospedale è stata inutile. Il decesso è avvenuto poco dopo nel centro medico del Moscow Raceway, per le gravi ferite riportate al cranio dopo l’impatto con la pedana della moto di Zanetti.
Una dinamica molto simile a quelle che nell’agosto 2008 e nell’ottobre 2011 costarono la vita a Craig Jones e Marco Simoncelli. A Castiglione del Lago, Paese d’origine del motociclista, tutti sono scossi e addolorati per il tragico accaduto. Il sindaco Sergio Batino ha dichiarato che le parole devono lasciar spazio al dolore.
Intanto scoppia la polemica: sotto accusa la direzione di gara che ha dato il via alla competizione nonostante la pioggia torrenziale. Subito dopo l’incidente tutte le gare previste sul circuito sono state cancellate. Il pilota Marco Melandri, vincitore di gara-1 in SBK, ha dichiarato che la pista era impraticabile già durante la sua gara e che dopo il giro di ricognizione sarebbe stato opportuno fermarsi.
Scossa anche la Moto Gp: Valentino Rossi in rete ha scritto “La notizia che fa venire a tutti la voglia di tornare a casa. Ciao Andrea”. Il cordoglio arriva anche dalla Ferrari e da altri colleghi quali Max Biaggi e la pilota Alessia Polissa, paralizzata a seguito di un grave incidente e molto legata ad Antonelli per il sostegno e l’affetto da lui dimostratole. La data dei funerali del giovane Andrea resta incerta , la salma dovrebbe arrivare dalla Russia tra domani e mercoledì.