Napoli, 22 agosto – Sono più di 1500 le piante di canapa indiana, cannabis, sequestrate ieri dalla polizia sul Monte Faito, in località Castagneto a Castellammare di Stabia, uno tra i più conosciuti, della catena dei Monti Lattari, per il triste episodio in cui scomparve Angela Celentano il 10 agosto 1996. Il Monte Faito fa parlare nuovamente di sé, di come sia stato capace di ingoiare e far sparire per sempre la piccola Angela e questa volta di come sia capace, con la sua vegetazione rigogliosa, di nascondere piantagioni di stupefacenti.
Il mercato della droga non si ferma neppure in tempo di crisi, anzi si potenzia e si consolida e chi sta ai vertici di questi affari si ingegna per la produzione diretta, coltivando in casa propria, sul proprio territorio, la materia prima. Le 1500 piante di cannabis sequestrate erano pronte per la raccolta e avrebbero fruttato ai produttori, una volta introdotte sul mercato con lo spaccio, un introito di oltre 3,5 milioni di euro.
L’indagine che ha consentito il sequestro di un’area di 1,5 ettari di terreno coltivato a cannabis, è stata coordinata dalla procura di Torre Annunziata e ha coinvolto decine di agenti di polizia e uomini della forestale dello Stato. Indispensabile è stato il supporto delle operazioni di individuazione aerea dell’area interessata con l’elicottero del Corpo della Forestale. Nell’operazione sono stati coinvolti anche gli uomini della polizia scientifica che hanno effettuato, al fianco dei falchi della polizia, sopralluoghi e monitoraggio della zona. La scoperta della grossa piantagione è stata possibile anche con gli appostamenti notturni, proprio perché la coltivazione era ben protetta e nascosta nel cuore della montagna in una zona quasi inaccessibile e difficile da individuare e raggiungere anche per la forte pendenza, di oltre il 45 % a circa 800 metri dal livello del mare.
Il campo improvvisato di cannabis da marijuana era anche ben accessoriato con un sistema di irrigazione che collegava pompe in fila ad un pozzo, così da garantire alle piantine di crescere sane senza patire la siccità dell’estate.
Nel 2012 il Monte Faito è stato interessato da un grosso incendio, molto probabilmente di origine dolosa, proprio nella stessa zona del sequestro di ieri, fatta bruciare forse proprio con lo scopo di creare il luogo dove coltivare indisturbati la canapa indiana.
Un risultato importate quello di ieri per la polizia. La cannabis è considerata una droga leggera e viene acquistata con facilità da ragazzi che per divertirsi vogliono provare un minuto di euforia, forse perché nessuno ha insegnato loro come divertirsi in maniera alternativa. L’unico che si sarebbe divertito sul serio sarebbe stato chi gestiva la piantagione illegale a cui erano destinati i 3,5 milioni di euro per la vendita delle piante di canapa indiana.
FOTO: tratta da ANSA.it