Precaria amministrativa da 15 anni tenta il suicidio con una bottiglia di alcol

Il corteo dei Cobas scuola in partenza dal piazza della Repubblica e diretto a piazza SS Apostoli, a Roma, 24 novembre 2012.    ANSA/MASSIMO PERCOSSI A procession of grassroots committees of school departing from Piazza della Repubblica direct to Piazza SS Apostoli, in Rome, 24 November 2012.   ANSA/MASSIMO PERCOSSIRoma, 24 agosto – Ha tentato il suicidio con un gesto eclatante, cercando di darsi fuoco in piazza Montecitorio a Roma, Virginia Taranto, un’amministrativa precaria di Napoli.

È accaduto nel primo pomeriggio di ieri, a seguito della comunicazione del Governo di rimandare al prossimo lunedì, le decisioni sulla pubblica amministrazione. Il Consiglio dei Ministri, dopo la pausa estiva, si era riunito per discutere su come distribuire le norme tra Decreto legge, in cui inserire le misure per risolvere le problematiche della pubblica amministrazione in modo repentino e il Disegno di legge che conterrà le norme che hanno necessità di essere discusse con un approfondimento più significativo in Parlamento.

Le tensioni di queste ore, tra i dilemmi di Berlusconi e le tensioni in aumento nelle stesse file del Pd, alimentate dalle dichiarazioni di D’Alema, che preferisce Renzi a Letta, non hanno permesso al Cdm di giungere ad un accordo diretto e rapido e hanno costretto al rinvio.

Virginia Taranto partecipava al sit-in di protesta dei docenti inidonei e dei tecnici e amministrativi precari della scuola pubblica guidati dal sindacato Cobas, quando in piazza Montecitorio è giunta la notizia del nulla di fatto del Governo e del rinvio, cosa che ha profondamente turbato gli animi dei partecipanti, sfiniti dai continui colpi di scena e dalle irresponsabilità di chi sta al Governo che, ad un passo dall’inizio dell’anno scolastico, ancora tentenna a trovare soluzioni adeguate che diano un minimo di certezza ai tanti lavoratori precari della pubblica amministrazione.

Sotto lo sguardo attonito dei suoi compagni, la precaria di Napoli, ha tirato fuori una bottiglia di alcol, decisa a darsi fuoco e farla finita. Lo avrebbe fatto davvero se non l’avessero fermata immediatamente i colleghi e chi le era vicino in quella piazza, gremita per dar voce ai tanti inidonei che non vorrebbero altro che vedere riconosciuto il proprio impegno lavorativo nel rispetto dei propri diritti.

Spinta dalla disperazione di una vita da precaria e dalla rassegnazione di vedere il proprio futuro nelle mani di chi decreta le sorti della società, muovendo i fili come fossimo marionette e che tra una crisi e l’altra rimanda a cuor leggero decisioni che per la gente comune significano la vita, la signora Taranto non ha retto al peso del proprio calvario: “Lotto da anni ma non ne posso più. Ho avuto due ictus ma non chiedo l’invalidità, chiedo il lavoro che mi spetta. Ho una figlia universitaria a cui provvedere, sola, e una madre di 87 anni. Sono precaria da 15 anni, lotto, continuo a lottare. Sono in terapia da due anni, ma ci sono momenti in cui davvero non ne posso più. Per questo volevo farla finita”. Ha aggiunto, con rabbia: “sono 29esima in graduatoria, dovevo essere di ruolo già da tre anni, invece rischio di perdere il mio lavoro”.

Anna Grazia Stammati, dell’esecutivo nazionale Cobas, ha spiegato che nessuno immaginava il gesto che volesse compiere la donna, che ha comunque rifiutato il ricovero in ospedale proposto dai medici del 118 giunti in ambulanza sul posto per assisterla in seguito ad un malore che le è conseguito per la forte emozione. “La verità – ha dello Stammati – è che viviamo una situazione drammatica e il governo si mostra sordo alle nostre richieste. La giornata era iniziata bene ma ha rischiato di finire nel peggiore dei modi. Poi è arrivata la notizia che il Cdm ha deciso di rinviare alcune decisioni a lunedì, ma nessuno è venuto a informarci delle scelte assunte e così in piazza è prevalsa la disperazione”.

Maria Chiara Carrozza, il ministro dell’Istruzione, dal meeting di Cl a Rimini ha annunciato un provvedimento ad hoc sulla scuola in programma per settembre, che metterebbe mano sia sulla questione “quota 96” per cui attualmente è previsto il pensionistico, sia sulla spinosa vicenda dei docenti inidonei e insegnanti di sostegno. “Ho ascoltato le loro richieste, si tratta di una situazione complessa sulla quale prometto tutto il mio impegno”, ha dichiarato il ministro.

Nel frattempo è giunta la notizia positiva della conferma formale da parte del Cdm, già anticipata qualche giorno fa, di autorizzare alla assunzione a tempo indeterminato di 672 nuovi dirigenti scolastici e di 11.268 docenti. “Sono contenta – ha commentato il ministro Carrozza – questa è una decisione di tutto il governo, non solo del ministro Carrozza”.

FOTO: tratta da tg3.rai.it

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