Napoli, 26 agosto – È tempo di bilanci per Federalberghi che per la Campania indica una flessione riscontrabile durante tutta la stagione estiva.
Ad agosto, l’occupazione delle strutture ricettive è stata del 58% contro il 59,3% del 2012, ovvero -1,3%. A luglio, il calo è stato pari al 2% dato che si è passati dal 70% al 68%. In questi due mesi, sono mancati gli stranieri -1,2%, mentre il flusso di italiani si è abbassato soltanto di 0,1%. Numeri decisamente lontani da quelli dello scorso anno quando il turismo campano aveva fatto registrare la miglior performance, su scala nazionale, pari a +2,4%.
L’anno 2013, analizzando i flussi turistici, è stato abbastanza altalenante iniziando da gennaio, quando ci fu un crollo di presenze di italiani pari a -9,6% e di stranieri del -1,1%. Ad aprile, in occasione del ponte di Pasqua e dell’unica tappa europea dell’America’s Cup, l’occupazione risalì all’80% toccando punte dell’85%, nei giorni clou dell’evento. L’andamento fu buono anche a maggio, in occasione del Giro d’Italia e del Maggio dei Monumenti. Le manifestazioni importanti abbinate a iniziative minori che hanno creato interesse verso il capoluogo partenopeo non sono mancate neanche in estate, ad agosto, realtà importanti come il Teatro San Carlo, sono rimaste aperte per le visite guidate, il Museo di San Gennaro, con l’iniziativa Ferragosto con l’Arte ha fatto il pieno di visitatori, ma come precisa Salvatore Naldi, presidente di Federalberghi Napoli: “Il sistema deve essere più ampio e coinvolgere tutte le forze politiche e sociali della città, perché si possa avere un serio e duraturo rilancio del turismo a Napoli”.
Secondo Naldi, la flessione di presenze turistiche non è alta ed è in linea con l’andamento del Paese, ma la mancata continuità con il 2012, anno in cui il World Urban Forum dette una spinta significativa al flusso turistico, deve essere letta come un campanello d’allarme “Per un finale del 2013 che è costretto a confidare nel Forum delle Culture, vista la mancanza di congressi di spessore internazionale, debolezza che potrebbe essere risolta da una Mostra d’Oltremare finalmente efficiente che, invece, attende ancora la stabilità del suo CdA”.
Il numero uno di Federalberghi pone l’attenzione anche sull’aspetto economico, la recessione è passata anche all’interno delle strutture alberghiere dove i fatturati sono fermi e la tassazione continua a crescere. “Il settore rischia di riattraversare una crisi mai sopita. L’ombra di una Tares troppo esosa, ormai prossima all’entrata in vigore, è come una minaccia sulle finanze di tutta la filiera turistica. Sono previsti, infatti, aumenti consistenti proprio per gli alberghi che da tempo si battono per una rideterminazione delle aliquote”.
Sul rapporto di Federalberghi è intervenuto anche Nino Daniele, assessore al Turismo del Comune di Napoli, “Gli ultimi dati raccontano di una tenuta sostanziale del comparto turismo seppur in un quadro difficile e tale da sollecitarci un’azione più adeguata che necessita di un tavolo Regione-Comune e operatori, in particolare di un piano Regione-Città di Napoli”.
L’ottimo risultato del 2012 che, precisa Daniele, “Ha visto Napoli in assoluta controtendenza nazionale è stato ottenuto grazie a una ritrovata capacità attrattiva frutto anche dell’organizzazione di una serie di eventi, oltre che di un miglioramento della immagine della città, finalmente non più raffigurata con cumuli di rifiuti bensì con migliaia di turisti intenti a visitare il nostro patrimonio culturale ed ambientale”.
È su questo che il Comune intende puntare, secondo l’assessore, la prontezza nell’individuare azioni a breve e medio periodo, l’incremento dell’offerta ed il miglioramento dell’accoglienza sono prioritarie per alimentare la crescita del settore.