Caserta, 15 settembre – Erano costretti a pagare il pizzo ai Casalesi dal 2004, i dirigenti di un’azienda farmaceutica con sede a Gricignano d’Aversa in provincia di Caserta, specializzata nella produzione e distribuzione a livello regionale di prodotti per diabetici.
A smascherare il clan è stato il lavoro accurato e approfondito di investigazione coordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli. Sono tre le ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite ieri dai carabinieri del Reparto territoriale di Aversa emesse dal Gip di Napoli.
Già in carcere per altri reati, secondo le indagini condotte, i mandanti dell’estorsione sono i fratelli Schiavone, Nicola, ristretto nel carcere di L’Aquila e Carmine, rinchiuso invece nella Casa Circondariale di Terni, figli del boss Francesco Schiavone, conosciuto come Sandokan. Il terzo provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso per Maccariello Raffaele, detenuto presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere.
Il reato a loro contestato, ai danni della casa Farmaceutica casertana, è di estorsione, aggravato dal metodo mafioso. L’operazione investigativa ha permesso di documentare l’illecita attività a partire dal 2004 fino al 2006. I dirigenti dell’azienda, messi sotto assedio dalle continue minacce del clan, sono stati costretti a pagare il pizzo ai due fratelli Schiavone, i quali, come dimostrato dalle indagini, sono stati mandanti, esecutori e beneficiari del facile guadagno.
I pagamenti periodici che la casa farmaceutica era costretta a fare per evitare ritorsioni personali da parte del clan Schiavone, erano di 20mila euro ogni rata per tre volte l’anno, per un totale di 60mila euro. Inoltre, nelle così dette feste comandate, ovvero Natale, Pasqua e ferragosto, gli Schiavone obbligavano i proprietari dell’azienda farmaceutica ad un ulteriore pagamento di 3 mila euro a festività.
FOTO: tratta da ANSA