Aversa, 16 settembre – Manifestazione di protesta ieri in Aversa per il corteo organizzato dal movimento civico “Terra mia”, corteo contro la terra dei fuochi, territorio situato tra le provincie di Napoli e Caserta, che vive da anni l’orrore della diossina, sprigionata ogni giorni dai rifiuti incendiati ai bordi della strada e nelle campagne della zona.
I manifestanti, oltre 1500 persone, hanno sfilato vestiti in nero come in un corteo funebre, impugnando targhette nere con la scritta “la mia terra è avvelenata” e muniti di mascherine alla bocca. Tra un surreale silenzio che ha accompagnato tutto il corteo e uomini e donne uniti da un lutto comune, quello della propria terra.
Richiamare l’attenzione alla politica italiana e non solo, su quella che è la raccapricciante realtà del momento, era palese. Cittadini che sfilano mostrando le foto di amici e parenti assassinati di cancro, altri che portavano il lutto al braccio ed intonavano uno slogan tanto appropriato quanto sconfortante: “siamo tutti morti”.
Tra le tante persone presenti all’evento, organizzato tramite social network, c’era anche il vescovo Angelo Spinillo e qualche politico sprovvisto però di qualsivoglia bandiera o targhetta di partito. Il corteo è partito da Parco Pozzi, per poi attraversare via Roma, strada principale di Aversa, concludendosi all’altezza dell’Arco dell’Annunziata.