Il Napoli batte il Genoa per 2 a 0 con la doppietta di Pandev nel primo tempo. Poi si limita a controllare il gioco con un buon possesso palla e sfiora con Higuain il terzo gol. Corre due soli rischi e si porta a Londra un Hamsik completamente riposato.
FORMAZIONE. Il Napoli applica la turnazione ormai nota di Benitez con qualche differenza rispetto al turno infrasettimanale contro il Sassuolo. Mercoledì scorso al San Paolo erano stati i quattro difensori a rifiatare, ieri, invece, il turn over ha coinvolto il reparto avanzato. Con difesa e centrocampo titolari, esterni alti Callejon e Insigne, sono Hamsik e Higuain a fare spazio a Pandev e Zapata.
RITMO. Rafa a fine partita l’ha confermato: con il Genoa doveva essere una partita di lotta mentre con il Sassuolo una partita di palleggio. E potremmo dire che il Napoli ha lottato meglio di come ha palleggiato. Perché l’avvio che porta gli azzurri sul doppio vantaggio già in mezz’ora è tanta roba.
TATTICA-1. Una volta ancora la mediana svizzera ha fatto la differenza. Sulla carta il problema poteva essere proprio avere inferiorità numerica in mezzo al campo: due azzurri e tre centrali rossoblu nel centrocampo a cinque di Liverani. Ma il grosso lavoro degli esterni ha colmato il gap. Perché Insigne e Callejon non hanno brillato in fase offensiva ma hanno dato tanta copertura con corse all’indietro sfiancanti ma sempre puntuali.
TATTICA-2. Per lunghi tratti di gara, o meglio di primo tempo, il Napoli ha attaccato con sei uomini: Zapata e Pandev molto vicini, Insigne e Callejon ad aprire la difesa avversaria ben supportati da Mesto e Zuniga, capitano per l’occasione. Ma attenzione, le continue avanzate degli esterni bassi del Napoli hanno un segreto: cioè la monumentale partita dei due svizzeri: è vero che il Genoa è poca cosa, ma è altrettanto vero che Inler e Behrami, il primo con le buone, il secondo con le cattive, fanno il loro lavoro.
TATTICA-3. Il pressing di ieri è stato un po’ diverso dal solito: se per pressing ci immaginiamo una squadra in difesa pronta a sfruttare l’errore avversario e a ripartire in contropiede (modello Mazzarri, per intenderci) sbagliamo. Ieri la chiave è stata piazzarsi in blocco nella metà campo avversaria con un baricentro altissimo. Proprio dal posizionamento del Napoli, per esempio, nasce il primo gol con l’assist di Kucka per Pandev.