Napoli, 5 ottobre – Alla Marcia per la vita c’erano davvero tutti, così come chiesto da don Maurizio Patriciello. “Un intero popolo si è svegliato” è il suo commento pieno di commozione e gratitudine per tutti. Un corteo lungo tre chilometri ha raggiunto la piazza del Santuario della Madonna di Campiglione a Caivano, partito da Orta di Atella alle 17,00 di ieri e che ha percorso e bloccato per oltre un ora la circolazione della strada provinciale Caivano – Aversa. Alla testa del corteo, la croce di legno portata da un parroco di una delle parrocchie della Forania, faceva da guida ai centinaia di bambini con in mano i palloncini bianchi.
Il disastro ambientale che ancora si consuma in questo territorio, con sversamenti illeciti di rifiuti tossici di ogni specie, incendiati ogni singolo giorno nonostante le continue denunce dei cittadini, o con gli interramenti nelle campagne e nei boschi di sostanze chimiche provenienti da scarti industriali, hanno fatto ammalare di cancro una popolazione intera, condannata a morte perché le denunce non servono a nulla se dall’altra parte non c’è la volontà di intervenire con il supporto di tutte le autorità competenti.
Il popolo è ferito e offeso ma non porge più l’altra guancia ma lotta per i propri diritti. La gente di Terra dei fuochi e dei veleni muore sotto gli occhi dell’Italia intera nell’indifferenza delle istituzioni. “Vogliamo vivere” è la scritta sulle magliette nere che in tantissimi indossavano durante la Marcia per la vita organizzata dalla diocesi di Aversa. In ventimila, secondo la polizia, trentamila secondo gli organizzatori, sono accorsi per far sentire la voce di un popolo unito che ormai è arrivato al limite della sopportazione e non tollera più questo Stato cieco, inerte e complice.
Il Vescovo di Aversa Angelo Spinillo, ha espresso soddisfazione per la grande affluenza di cittadini. “Mai prima d’ora si era vista su questa terra una partecipazione così”. Ha dichiarato il Vescovo che ha inoltre aggiunto: “Ci auguriamo che nei prossimi giorni arrivino risposte concrete, ormai è chiaro che la sensibilità su tali questioni da parte della cittadinanza sta finalmente aumentando”.
“Il successo della Marcia per la vita è stato il grido di sofferenza sprigionato da tanti cuori. Un urlo maestoso. Un boato rimbombante. Nemmeno i sordi possono dire di non aver sentito. I nostri amministratori dovrebbero mettersi seriamete in discussione. Chiedersi che cosa mai stia accadendo. Il popolo piange la sua terra. I suoi figli. Attende risposte. Risposte che non arrivano. Bussa a tante porte. Porte che fanno fatica ad aprire uno spiraglio. La gente insiste. Reclama. Alza la voce. Perde la pazienza. Inveisce. Smarrisce la fiducia. A volte offende. Non crede più in nessuno.Piange. Si dispera.” È il commento a caldo di padre Maurizio dal suo diario facebook.
Durante il corteo tantissimi hanno voluto mostrare le foto delle vittime, morte di cancro e di leucemia a causa di questo disastro ambientale. Tantissimi anche gli striscioni scritti per far riflettere e alimentati dalla rabbia o mossi dalla tristezza di non saper come fare a cambiare il destino che li accomuna.
Ecco cosa scrivono gli abitanti di Terra dei Fuochi:
“Questo è uno sterminio silenzioso”.
“Basta roghi, basta veleni, basta monnezza” .
“Il silenzio delle istituzioni è il cancro peggiore” .
“Da venti anni dura l’assassinio della nostra terra. Vigili, carabinieri, polizia, assessori, sindaci, politici, non ne sapevate nulla? Vergognatevi.”
“Siamo mamme e nonne e quando muore un bambino il nostro cuore muore due volte”.
FOTO: tratta da altocasertano.wordpress.com