Femminicidio. Decreto legge contro la violenza di genere o salvacondotto per le Province?

parlamentoRoma, 9 ottobre – Una questione che non ha avuto particolare rilevanza mediatica, ma non ha mancato di infervorare il clima politico di questi ultimi giorni, è stata la vicenda che ruota attorno al decreto legge contro il femminicidio. Questo decreto che, come scrive Sonia Oranges del Messaggero è “un decreto omnibus sulla sicurezza”, è stato oggetto di una denuncia a “Il Fatto Quotidiano” da alcuni esponenti di Sel e M5S. Il decreto pare infatti essere una scatola contenente un salvacondotto per le Province.

In un post sul blog di Beppe Grillo, firmato da Massimo Bugani, consigliere comunale del M5S al comune di Bologna leggiamo: “E fu così che nel decreto sul femminicidio i furbacchioni di Pd e PdL inserirono l’emendamento che annulla la riforma delle Province. Anni ed anni a riempirsi la bocca di paroloni sulla riduzione dei costi e sull’abolizione delle province e poi, come sempre, la dura realtà: fanno tutto il contrario di quello che dicono”. Bugani si riferisce al fatto che nel decreto legge è comparso un emendamento che blocca il commissariamento delle province a fine 2013. 

Ricostruiamo la vicenda: durante il governo Monti venne presentato un Dl (decreto salva Italia) in cui si prevedeva il commissariamento delle Province in scadenza nel 2012. Successivamente venne prorogato il commissariamento degli enti per tutto il 2013 e nel decreto sul femminicidio, era previsto un articolo (art. 12) che disponeva una ulteriore proroga del commissariamento fino a giugno 2014. Con la soppressione dell’articolo in questione, il commissariamento vigerà per soli altri due mesi, e il problema è che non si sa cosa fare in seguito.

Gianclaudio Bressa (Pd), firmatario dell’emendamento, dichiara che la soppressione dell’articolo 12 è necessaria affinché la Corte Costituzionale non bocci il Dl (come è successo con il decreto salva Italia) e per fare in modo che la questione delle Province sia risolta seguendo un iter legislativo corretto. Di questo se ne sta appunto occupando il ministro per gli affari regionali Graziano Delrio.

Il problema è che senza una ulteriore proroga dei commissariamenti, la situazione resterebbe nella totale incertezza, dando così di fatto il via libera a nuove elezioni provinciali per superare l’impasse.

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